ROMA Il Dipartimento di italianistica dell'Università di Trieste ha acquistato una ”miniera” di manoscritti inediti del poeta Biagio Marin (1891-1985), evocatore nei suoi versi del paesaggio lagunare di Grado, suo paese natale di cui adottò il dialetto per scrivere, in un canto tra il quotidiano e il magico. Si tratta, tra l'altro, della corrispondenza inedita con lo scrittore e giornalista Giuseppe Prezzolini (1891-1985), di un manoscritto con appunti autobiografici di Marin, del suo diario autografo intitolato ”Il libro di Gesky” e di due quaderni di appunti.
Tutto questo materiale finora sconosciuto, proveniente dall'archivio del poeta, è stato acquistato oggi dall'ateneo friulano per 47.000 euro (compresi i diritti) a un'asta di manoscritti letterari della casa Bloomsbury a Roma. I lotti acquistati andranno a riunirsi ai fondi archivistici di Marin (dai Diari a una serie di lettere familiari) già posseduti dall'Università di Trieste, cui sono stati donati dalla figlia del poeta Gioiella Englen Marin.
L'epistolario è un fitto carteggio composto da 53 lettere di Prezzolini a Marin, 9 cartoline postali sempre a Marin e una cartolina di Jakie Prezzolini, tutte con le relative buste, distribuite in un arco cronologico che va dal 1954 al 1972.
Nel 1911 Marin lasciò la sua isola, andò prima a Vienna e poi a Firenze, dove frequentò l'ambiente della "Voce" di Prezzolini: a quegli anni si può datare l'inizio della frequentazione tra i due intellettuali, un'amicizia initerrotta, splendidamente testimoniata nel carteggio, il cui livello è sempre di altissimo livello: si parla di questioni religiose, delle lettere di San Paolo, del rapporto tra scienza e fede, con il ”caso Galileo Galilei”, di poesia e letteratura in genere, di premi e di figure illustri del panorama culturale, come Benedetto Croce, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Papini e Ardengo Soffici.