È stata recentemente presentata la seconda edizione del premio letterario Raccontare per ricordare, organizzato dalla piattaforma Kepown. Ad Futuram Memoriam e dall’Unione degli Istriani con la collaborazione del quotidiano Libero.
Il regolamento per partecipare può essere letto qui:
https://www.kepown.com/ilgiornodelricordo1
Sulla piattaforma è presente un contributo del prof. Elio Varutti, dirigente del Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di cui condividiamo uno stralcio.
Alfonso Gattesco salvato dalla foiba da un amico, Pola 1946
[…] Siro Gattesco: “Mio papà Alfonso nel 1938 aveva un caffè a Pola, in Largo Oberdan, rilevato dalla ditta Gasparini. Andava molto bene. Lui e Gasparini erano in simpatia da quando era militare. Dopo arrivano la guerra, l’armistizio e i titini in ogni luogo. Sono arrivati anche gli inglesi nel 1945-1946 e sembrava che Pola restasse all’Italia. Una sera mio papà fu preso da due titini armati di fucile”.
Elio Varutti: “Dove l’hanno portato?”.
Siro Gattesco: “Mi pare che dicesse nel bosco di Siana, dove c’era una casa, o una stalla, piena di italiani, erano avvocati, ingegneri e tutta gente della borghesia di Pola, saranno stati più di 15 di loro, era tutta gente benestante di Pola, ma un titino di guardia conosceva mio padre, erano in amicizia e gli domanda per quale motivo fosse lì prigioniero nel bosco. Mio padre non sapeva nulla e così parlando ha tentato di dargli del denaro e la guardia amica l’ha liberato, perché quegli italiani là dentro erano tutti da eliminare, dovevano morire ammazzati nella foiba. Così il padre si è salvato, ma degli altri non si è saputo più nulla […]”
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