L’attesa che sempre accompagna la festa del patrono San Nazario, nel Borgo omonimo alle spalle di Trieste, ha portato anche quest’anno ad immaginare (e poi organizzare) una manifestazione di più giorni con intrattenimento, lotteria, ballo e soprattutto una mostra singolare. Mariuccia Ragaù ha voluto raccogliere in un’esposizione le immagini delle prime classi con relative maestre, invitando poi i bambini di cinquant’anni fa, e a seguire, a partecipare all’inaugurazione per una vera e propria rimpatriata.
Sono state per tanto giornate piene di incontri ed emozioni culminate nella festa patronale vera e propria dedicata a San Nazario, il santo venerato a Capodistria, le cui genti hanno voluto trasferire a Borgo con l’esodo usi e tradizioni religiose.
E’ stato trovato spazio per ogni particolare dell’incontro: la lavanda distribuita a chi entrava in chiesa, la messa officiata da Mons. Sergio Vazzoler, con l’esecuzione degli inni tradizionali dal coro diretto dal M° Podda, la processione con il busto del santo e l’accompagnamento musicale della Banda dell’ANVGD. Non ultimo, a mantenere il legame con la storia, i drappi bianchi alle finestre, lenzuola e tovaglie, sfoggio di pizzi e ricami in una giornata di festa e di sacralità.
Non sono mancati neanche quest’anno, nonostante le torride temperature della domenica, i labari ad arricchire la processione che si è conclusa con il momento conviviale e la voglia di stare insieme, ricordando, facendo progetti per il futuro.