Si è recentemente svolta, in occasione del 50.esimo anniversario della scoperta della scritta con il nome dell’antica città di Fulfinum nei pressi di Castelmuschio sull’isola di Veglia, la giornata di studio “Fulfinum-Mirine”. […]
Il sindaco di Castelmuschio, Mirela Ahmetović, ha ricordato che il suo Comune celebra quest’anno alcuni importanti anniversari, ovvero il trentesimo della fondazione del Comune e il ventesimo dalla visita di papa Giovanni Paolo II. “L’anniversario più importante, nell’ottica storico-culturale, è il cinquantesimo anniversario della scoperta delle prime testimonianze dell’esistenza dell’antica città di Fulfinum – ha rilevato Ahmetović –. È importante celebrare questo segmento della sua storia, in quanto nell’opinione pubblica Castelmuschio viene spesso ingiustamente osservato soltanto come una località industriale, dal momento che diversi progetti industriali strategici si trovavano e altri si trovano ancora nei pressi del Comune. Castelmuschio è molto di più e il nostro obiettivo è promuovere il suo patrimonio storico-culturale”. […]
L’archeologa Morana Čaušević-Bully dell’Università francese Franche-Comté – istituto Chrono-Environnement/Associazione alPAK, ha ricordato che il sito di Fulfinum venne scoperto grazie al lavoro della storica dell’arte e dipendente del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato, Radmila Matejčić e di Aleksandra Faber dell’Istituto di archeologia di Zagabria.
“Duemila anni fa, Plinio il Vecchio e Claudio Tolomeo scrivevano di due città sull’isola di Veglia, di cui una, Curicum, era senza dubbio Veglia Città, mentre la seconda era chiamata Fulfinum, ma per secoli non si sapeva dove si trovasse – ha puntualizzato l’archeologa –. Paradossalmente, a svelare il mistero contribuì la realizzazione della zona industriale sull’isola negli anni Settanta. In quegli anni, nella zona di Mirine, dove si sapeva dei resti di una chiesa paleocristiana, durante una campagna di scavi archeologici vennero scoperti anche i resti di una città romana, ovvero di una scritta in pietra con il nome Fulfinum”, ha precisato Morana Čaušević-Bully, la quale ha quindi annunciato l’odierna giornata di studio e i temi che verranno trattati nel suo ambito. Ha spiegato che non si parlerà soltanto delle ricerche nel sito archeologico, che sono ancora in corso, ma si cercherà di inserire la città nel contesto dell’antichità e del Medioevo e si tratteranno pure temi legati all’economia, al commercio, alla religione e alla storia militare dell’epoca. Ha rilevato, inoltre, che alle ricerche sul sito si è unito recentemente anche l’Istituto archeologico dell’Università di Varsavia, che porta avanti gli esami geofisici della zona per scoprire quali siano le sue potenzialità archeologiche.
Helena Labus Bačić
Fonte: La Voce del Popolo – 19/07/2023