Da più parti si levano in queste ore le proteste per l'offensivo articolo apparso -guardcaso senza firma- sull'ultimo numero del periodico dell'Unione degli Istriani, che deride in maniera assai poco fine il recente Raduno dei Dalmati tenutosi lo scorso settembre a Trieste, utilizzando toni boriosi a cui da tempo qualcuno ci ha abituato.
Naturalmente il giornale del presidente Lacota non manca l'occasione per prendere di mira anche la nostra Associazione, a proposito di una conferenza tenutasi in occasione del Raduno: "Il presidente dell’ANVGD Lucio Toth, già noto a Trieste per svariate confessioni circa i suoi veri sentimenti verso le popolazioni dell’Adriatico Orientale (fra tutte, giova citare almeno il suo faccia a faccia con Miloš Budin, esponente della minoranza slovena, in cui rivelò finalmente di sentirsi più croato che italiano!). A queste affermazioni ben precise, il Presidente Toth ha così risposto oggi: "Nell’articolo apparso sul numero 10 di settembre-ottobre 2009 del Vostro periodico, dal titolo 'Ajdemo…Dalmati!', in cui si deride, con fraterna generosità, il Raduno dei Dalmati svoltosi a Trieste dal 13 al 20 settembre, è contenuta una svista laddove mi si attribuisce un’affermazione durante l’incontro con l’on Budin dell’aprile scorso alla Stazione Marittima di Trieste. Tale affermazione non è mai stata pronunciata e sfido qualsiasi registrazione a smentire quanto ora affermo. Chi l’ha riferita o non ha sentito o non ha capito bene. Per il resto l’articolo si commenta da sé ed ha già suscitato le reazioni che merita."
Ma cerchiamo di capire perché l'articolo dell'UdI ha suscitato queste reazioni. Ecco un solo altro esempio: "…alle esortazioni di Ottavio Missoni, Sindaco onorario del Libero Comune di Zara in Esilio, che, pure dalle pagine acquistate sul “Piccolo”, incitava a lasciar perdere la questione dei beni abbandonati e delle restituzioni, ponendosi decisamente contro corrente, essendo questi i punti prioritari dell’azione degli Esuli tutti presso il Governo." Un'altra svista madornale, probabilmente dovuta alla fretta di crocefiggere l'esule di turno, tanto più se affermato imprenditore a livello mondiale (alla faccia della solidarietà fra esuli…). E sì, perché quando il giornalista de Il Piccolo aveva chiesto a Missoni la sua opinione sugli indennizzi dei beni abbandonati, l'Ottavio nazionale aveva risposto "meglio lasciar perdere" nel senso di "meglio non parlare dell'argomento che tanto son sempre dolori" e non "lasciamo stare ogni pretesa economica".
L'articolo propina tutta un'altra serie di descrizioni e considerazioni sprezzanti sul Raduno dei Dalmati, come se l'estensore vi avesse assistito per l'intera settimana da mane a sera. Appare, così, contraddittoria la chiusura del testo, che ingenuamente rivela: "È un vero peccato che nessuno di noi abbia avuto l’occasione di partecipare a questo “storico” avvenimento". Accidenti, per esser rimasti a casa tutto il tempo, ne hanno viste e sentite di cose!!!
E sorvoliamo per il momento su tutta un'altra serie di dichiarazioni di Dalmati che circolano in queste ore, nelle quali vengono ben dipinti i foschi contorni di alcuni personaggi che si aggirano nel mondo dell'Esodo, per i quali il buon gusto non è esattamente la principale caratteristica.
(il presidente dell'Unione degli Istriani Massimiliano Lacota)