Celebrato l’anniversario della posa del monumento a Tartini a Pirano

Il monumento a Giuseppe Tartini nella piazza principale di Pirano fu inaugurato il 2 agosto di 127 anni fa, e l’anniversario è stato festeggiato dalla Comunità degli Italiani con delle visite guidate in tre lingue: italiano, sloveno ed inglese. Tra le iniziative anche un breve concerto della violinista diciannovenne Živa Kralj accompagnata al clavicembalo dal sedicenne Roman Drucker ed un incontro con la musicologa Margherita Canale, grande conoscitrice di Giuseppe Tartini.

Grande violinista ma anche studioso dei fenomeni acustici. Giuseppe Tartini fu musicista a tutto tondo, apprezzato da moltissimi intellettuali contemporanei, che gli riconoscevano l’eccezionale creatività ma anche l’incredibile meticolosità nelle sue composizioni.

Un artista sicuramente fondamentale nella storia della musica, come ci ha spiegato la musicologa Margherita Canale: “Tartini sicuramente dal punto di vista della musica e del violino è stato un grandissimo compositore, ma è stato anche un grandissimo teorico, ha approfondito questioni di acustica, un personaggio intelligente e ha formato, soprattutto, una schiera di musicisti, di violinisti, che hanno portato il suo stile in tutta Europa, dalla Svezia, all’Inghilterra alla Germania ed ha influenzato attraverso gli allievi anche le generazioni successive di musicisti. Io direi che Haydn e Mozart devono qualcosa anche a Tartini“.

Tartini una figura eclettica: non è stato quindi solo un musicista ma anche uno studioso dei fenomeni sonori.

Esatto, infatti quando era in vita ha pubblicato due trattati sulla questione dell’armonia, del terzo suono. Ma poi abbiamo tantissimi manoscritti che non sono stati pubblicati, tra cui un enorme volume sulla scienza del cerchio, che è presente qui nell’archivio di Pirano, in cui lui approfondisce questioni acustiche e filosofiche di teoria musicale ed anche di teoria fisica“.

Una curiosità banale legata anche alla cultura pop anni ’90: Tartini è stato reso noto anche da un fumetto, Dylan Dog, dove il protagonista cercava di riprodurre al clarinetto il ‘Trillo del diavolo’. Lei pensa che, appunto, anche un fumetto come Dylan Dog abbia contribuito in qualche modo a far conoscere questo artista?

“Certamente. Tartini non è stato dimenticato, a differenza di altri autori come Vivaldi, proprio perché nell’Ottocento e poi nel Novecento è fiorita tutta una letteratura di diverso tipo su di lui, per cui Tartini è rimasto nell’immaginario collettivo. L’unica cosa che forse dovremmo recuperare, molto di più, è la sua musica perché, appunto, Vivaldi lo sentiamo addirittura nelle suonerie dei cellulari, ma di Tartini, a parte “Il trillo del diavolo” conosciamo molto poco ed è musica meravigliosa, bellissima, ricca di profondità, di espressività, molto fruibile anche. Quindi suoniamo Tartini!”.

Davide Fifaco
Fonte: Radio Capodistria – 02/08/2023

Foto: Fifaco – Radio Capodistria

 

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