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Fulvio Monai e l’amore per l’Istria (Il Piccolo 11 nov)

GORIZIA. Una mostra critica ed affettiva che, nel decennale della scomparsa, mette in evidenza il valore sia della sua opera pittorica, sia della sua attività di critico d’arte, testimone e operatore della cultura goriziana e del territorio, che rifulge di creatività e di ordine. Questo il senso della mostra dedicata a Fulvio Monai “Il paesaggio interiore” inaugurata alla Biblioteca Statale Isontina e curata da Marianna Accerboni, in collaborazione con la famiglia Monai e la biblioteca stessa. La serata è stata introdotta dal direttore Marco Menato. Sono intervenuti Marianna Accerboni, Antonella Gallarotti e il figlio di Fulvio Monai Sergio. Numeroso il pubblico, tra cui diversi amici e conoscenti dell’artista e critico, che hanno voluto rendergli omaggio in questa prima mostra dalla sua scomparsa. Un’esposizione che rispecchia la personalità dell’artista, interamente dedicata al paesaggio. Monai raramente introduceva la figura umana, qui è presente solo un autoritratto del 1946, trovando invece maggior soddisfazione nel paesaggio carsico, nei “motivi dalmati” o nelle vedute della sua amata Istria.

Il percorso espositivo muove proprio dalle prime opere degli anni ’40-50, dalle campiture cromatiche compatte e decise negli anni ’60 considerati a ragione un momento di passaggio, declinano in contorni sfocati e luce diffusa. Per la Accerboni «Monai sfiora il tachisme, l’uso cioè delle macchie di colore, sperimentato da Monet nella tarda maturità, e nell’atmosfera sfumata e luminosa guarda alla modernità di Turner». Una sintesi di luce e colore che progressivamente arriva alla soglia dell’informale e che diventata la sua matrice stilistica fino alle ultime opere degli anni ’90. Accanto a dipinti sono esposti disegni, quest’ultimi eseguiti a carboncino in bianco e nero, e delle grafiche, di proprietà della Statale, con particolare attenzione all’acquaforte, tecnica incisoria fra le sue preferite accanto alla linoleumgrafia. Nel corso della serata è stato presentato anche il ricco Archivio Monai, donato dalla famiglia alla Statale nel 2007. L’archivio, il cui inventario è stato curato da Antonella Gallarotti, sarà consultabile a breve in quanto verrà pubblicato sulla rivista Studi goriziani.

Cristina Feresin

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