La sigla è A.C.I.F.D.P. e sta per Associazione Culturale Istriani – Fiumani – Dalmati Del Piemonte. Ma dietro c’è tanto di più, c’è la volontà di impegnarsi per mantenere viva una identità nella quale i soci si riconoscono. E non è facile, né agevole in una realtà che assorbe ogni cosa con la velocità della luce. Ogni iniziativa preparata con anticipo e coinvolgimento, si consuma in poche ore lasciando una breve traccia e poi è necessario ricominciare se s’intende dare consistenza e contenuto all’impegno assunto.
Vive così, di queste dinamiche l’Associazione. Perché e con quali finalità? Lo abbiamo chiesto a due rappresentanti del gruppo, Gualtiero Pregl (anche Presidente – le sue radici a Pola e Visinada) e Cristina Chenda (Fiume e Orsera) che incontriamo a Trieste in una giornata di Bora. Ma la divisione delle cariche non è netta, nel senso che prevale il principio di darsi una mano laddove e quando serve.
“La nostra – spiegano – è un’Associazione storico-culturale nata il 28 giugno 2007. Lo slancio vitale delle sue iniziative è il dare continuità ai valori presenti fra la gente giuliana, istriana-fiumana-dalmata oltre che riunire sotto un “tetto comune” i singoli gruppi (Famiglie) originari di Dignano, Fiume, Gallesano, Orsera, Pola, Rovigno, Valle, Dalmazia evitando così che si estinguano con l'ultima generazione degli Esuli”.
Da quali esperienze arrivano gli associati?
“Tra le esperienze che precedono la stagione d'avvio dell'A.C.I.F.D.P., molti rappresentanti della stessa annoverano diversi anni di attività associative, nella veste di membri dei Consigli Direttivi o come associati, interne alla Comunità degli Esuli Giuliano-Dalmati o riconducibili ad altri campi. Per citarne alcune: Mailing List Histria, Associazione Famiglia Polesana di Torino (Presidenza e Consiglio Direttivo) e Libero Comune di Pola in Esilio (Consiglio Direttivo), Libero Comune di Fiume in Esilio, Famea Orserese (Consiglio Direttivo) – Famiglia Dignanese – Famiglia Gallesanese (Consiglio Direttivo), Associazione Nazionale Carabinieri sez. di Torino (Segreteria Gruppo d'Informazione Civica e Benemerite), Associazione Nazionale Marinai d'Italia sez. di Venaria (Presidenza), Cenacolo Orobico di Poesia di Bergamo (Fondazione e Presidenza) e Centro studi e ricerche Mario Pannunzio di Torino, Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, Pen Club Italiano, Centro Eugenio Montale e Gism”.
Perché la necessità di un’altra associazione?
“Perché così si rende più agevole rinsaldare la componente adulta con quella più giovane, l'Associazione infatti si rivolge a coloro che, in prevalenza discendenti diretti degli esuli, considerano importanti le origini storiche, culturali, sociali appartenenti alla comunità italiana giuliano-dalmata ma non perché nati in quei territori ma perché si sentono legati agli stessi attraverso fondamentali componenti culturali. Uno tra tutti, l’uso del dialetto che certo ci distingue da altri gruppi. L’amore per la nostra terra ed il legame forte sviluppato in vari modi, anche attraverso internet che è un mezzo fondamentale per la nostra generazione, sia di avviare contatti con chi fa parte del gruppo ma soprattutto aggregando altra gente da tutto il mondo, coinvolgendola nella nostra causa”.
Ma non si tratta solo di incontri virtuali?
“Assolutamente no. Siamo riusciti a portare a Torino comunità come quella di Valle ed è stato un successo. Si apre la strada a nuove possibilità, ad una conoscenza che ci rende partecipi di una realtà delle nostre famiglie che ora diventa anche nostra perché riusciamo a gestire i rapporti ed a creare insieme nuovi punti d’incontro”. La nostra attività è variegata ed intensa, sia con le località giuliano-dalmate, sia con gli associati. Forniamo supporto ai gruppi sparsi in regione, nella volontà di creare una rete sempre più forte di coinvolgimento nelle nostre cose”.
Con quali scopi?
“In prevalenza favorire, divulgare e realizzare iniziative idonee a valorizzare il patrimonio culturale, le tradizioni popolari, la storia della Venezia Giulia in particolare dell'Istria-Quarnero-Fiume-Dalmazia; promuovere l'informazione, soprattutto verso le nuove generazioni, di tutto il patrimonio giuliano-dalmata; promuovere la storiografia, gli usi e costumi del popolo giuliano-dalmata all'attenzione regionale e nazionale.Siamo presenti su Facebook (il Gruppo dell'associazione lo si trova proprio come la sigla) e sul sito www.istrianifiumanidalmati.it (attivo da alcune settimane, in via di aggiornamento)”.
Risultati?
“Ci sono, siamo riusciti a coinvolgere le amministrazioni ma soprattutto altre associazioni simili alla nostra ma di genti provenienti da altre regioni italiane, nella nostra attività, diventano sempre più frequenti richieste di sentir parlare di noi. Non è solo il ricordo a muoverci ma soprattutto la voglia di costruire qualcosa che ci assomigli: persone nate in Italia ma con un patrimonio culturale ben preciso che è quello giuliano-dalmato al quale vogliamo dare contenuti ben precisi e riconoscibili con il coinvolgimento di chi si riconosce in queste finalità”.
Rosanna Turcinovich Giuricin