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Il pilota istriano Lampronti: quella tragedia del 1987 (Il Piccolo 24 nov)

TRIESTE Il dramma di Pisa ricorda quello che ha visto perdere la vita a 29 anni il pilota civile triestino d’origine istriana Pierluigi Lampronti, con le altre 36 persone che il 15 ottobre 1987 erano a bordo di un Atr-42 precipitato nel Comasco.

Il velivolo, dell’allora compagnia Ati, era decollato da Linate per Colonia, in Germania, e si era schiantato alle 19.29, 15 minuti dopo la partenza, contro il Monte Crezzo. Sul bimotore turboelica, Lampronti faceva da secondo pilota al comandante Lamberto Lainè, 43 anni, di Roma. L’aeromobile (capacità di 42-46 passeggeri, velcoità di crociera di 500km/h) era costruito in collaborazione dall’italiana Aeritalia e la francese Aerospatiale. All’epoca era impiegato in buon numero da 33 compagnie in tutto il mondo sulle tratte brevi. Il primo Atr-42 era entrato in servizio solo nel dicembre 1985. Quella sera di ottobre sulla zona gravava il maltempo, con forte pioggia. La torre di controllo di Linate aveva potuto udire Lainè gridare alla radio solo: «Milano, emergenza…». Poi nulla: l’aereo era precipitato in zona impervia. Le indagini avrebbero appurato che la disgrazia era stata causata dal ghiaccio che si formava, in particolari condizioni meteo, sul profilo alare dell’Atr, compromettendone la stabilità. Da allora tutti questi velivoli sarebbero stati dotati di particolari dispositivi pneumatici che, gonfiandosi sulle ali, spezzano la lamina di ghiaccio permettendo voli sicuri.

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