Biagio Giuliani (noto anche come Biagio Zulian) fu un eroe capodistriano, poco conosciuto però dal grande pubblico.
Per onorare le gesta di Giuliani è nato un progetto, approvato dalla Regione Veneto, nell’ambito della Legge per gli interventi di recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale risalente alla Repubblica Serenissima di Venezia nell’Istria e nella Dalmazia. La storia di Biagio Giuliani è quindi parte di questo progetto.
Alla presentazione hanno preso parte Alberto Montagner, presidente dell’Associazione culturale Veneto Nostro, capofila del progetto; Valentina Petaros Jeromela, responsabile del progetto; Piero Sardos Albertini, presidente dell’Associazione Fameia Capodistriana; Pietrangelo Petenò, referente di Marco Polo Project Venezia.
Di questo progetto abbiamo parlato con Pietrangelo Petenò, che ha inquadrato questa figura storica.
“Biagio Giuliani è assolutamente poco noto; lo si trova citato in tantissimi libri di storia quando in questi libri si parla della guerra di Candia, quindi dello scontro tra Repubblica Veneziana Serenissima ed i turchi. Viene sempre citato questo episodio di Giuliani, ma non c’è un approfondimento su questa figura. Il suo gesto eroico viene citato spesso, ma non ci sono altre informazioni su di lui e soprattutto non è stato poi ricordato adeguatamente nelle fasi successive“.
Quindi questo vostro progetto ha lo scopo di portare maggior conoscenza su questo personaggio e sui fatti storici che l’hanno caratterizzato?
“Sì, ovviamente racconteremo della storia di Biagio Giuliani, vogliamo che questa figura venga ricordata per il suo gesto eroico e per cosa ha rappresentato nel contesto storico, in un contesto più ampio: quello delle guerre Veneto-Turche e delle popolazioni della Serenissima ed in questo caso il capodistriano Biagio Giuliani. Scorreremo poi su altre situazioni magari poco conosciute, ma Giuliani è davvero una storia emblematica, che non viene rappresentata adeguatamente. Noi abbiamo scoperto la sua data di nascita, quindi l’anno prossimo ci sarà il 420° anniversario della nascita, nel 2024 e siamo a celebrare questo avvenimento in un contesto davvero importantissimo, quello della Famiglia Capodistriana, che nel 1963 fu l’unica realtà che ha ricordato a Venezia, ha portato a Venezia una lapide che ricorda Giuliani che c’è tuttora nell’isola del Lido di Venezia, così come a Capodistria esiste la targa che ricorda il viaggio di Giuliani. Ne metteremo, inoltre, una anche a Creta”.
Giuliani è perciò un personaggio che fa anche da ponte tra Venezia e Capodistria anche in questo progetto perché abbiamo visto che sono coinvolti anche studiosi di Capodistria.
“Assolutamente sì, è centrale, perché questa storia nasce da Capodistria! Biagio Giuliani è ricordato nella sua città, ma bisogna che cresca questa sua conoscenza. Intanto Valentina Petaros Jeromela ha già iniziato a svolgere ricerche archivistiche, poi ci sarà uno storico di Venezia, Federico Moro, che inquadrerà questa storia di Giuliani all’interno delle Guerre Veneto-Turche. Ma diciamo così: il ponte grandissimo sarà costruito tra Capodistria, Venezia e Creta, con l’allargamento di una centralità storica che oggi deve ritrovare nuovi messaggi. Il nostro messaggio è che i giovani devono conoscere la tradizione, la memoria. Non si può non ricordare i fatti che sono successi, non perché vogliamo ripercorrere le storie di conflitti e contese ma piuttosto perché i giovani abbiano conoscenza del proprio territorio: i capodistriani devono conoscere Giuliani, un loro concittadino dei secoli scorsi che può anche essere un esempio di civiltà ed impegno, così come i veneziani e la loro importante influenza nei secoli. Per arrivare a Creta, con i luoghi dove si svolse quel fatto tragico che sono una riserva naturale visitata dai turisti per gli aspetti ambientali, ma noi vorremmo che le persone conoscessero quei posti anche per i risvolti storici che lì sono avvenuti”.
Davide Fifaco
Fonte: Radio Capodistria – 21/11/2023