Giovedì 30 novembre 2023 all’hotel “Astoria Italia” di Udine si è tenuto un partecipato convivio del Panathlon club di Udine dal titolo: Sportivi istriani, fiumani e dalmati. La serata, ideata da Giorgio Gorlato, vicepresidente del Panathlon udinese, oltre che socio ANVGD, è stata curata dalla segretaria del sodalizio, professoressa Sandra Fregonese. Aveva lo scopo di raccontare le storie dei grandi campioni giuliano dalmati. Hanno introdotto l’evento Maria Margherita Alciati, presidente del Panathlon club di Udine e Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine. Ambedue hanno evidenziato come entrambe le associazioni si prefiggano quale scopo sociale la promozione della pace tra i popoli. Si ricorda che scopo del Panathlon club di Udine è quello di promuove l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà fra gli uomini e i popoli.
La relazione principale è stata affidata a Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, di famiglia dalmata, oltre che cultore della storia dell’altra sponda dell’Adriatico. Bonetti ha esordito ricordando che la casa di suo nonno a Zara si trovava tra la distilleria di maraschino dei Luxardo, famiglia dello schermidore nazionale Franco Luxardo, e lo squero dei Cattalini, famiglia che diede tre fratelli vogatori alla squadra bronzo olimpico a Parigi 1924 col celebre “otto della Diadora”.
Sono state ricordate poi le gesta della società nautica “Pullino” di Isola, oro nel “quattro con” alle Olimpiadi di Amsterdam 1928, di cui ha fatto parte pure l’isolano Emilio Felluga, presidente del CONI Friuli Venezia Giulia dal 1991 al 2012, e del circolo canottieri “Libertas Capodistria”, argento a Los Angeles 1932 nel “quattro con” e argento a Londra 1948 nel “due con”. Sono stati citati anche i vari polesani e rovignesi in gara in diverse Olimpiadi.
Bonetti ha proseguito raccontando dei numerosi nuotatori e velisti olimpionici, tra cui la dinastia dei Pelaschier di Fasana e i lussignani Agostino Straulino e Nicolò Rode, oro di vela a Helsinki 1952 e argento a Melbourne 1956. Per l’atletica, sono stati citati gli esuli Ottavio Missoni da Ragusa e Abdon Pamich da Fiume, bronzo a Roma 1960 e oro a Tokio 1964. Poi è stato menzionato Vittorio Zucca, “la freccia di Pola”, oltre alla discobola dalmata Gabre Gabric Calvesi, la quale, oltre che campionessa olimpica, fu giornalista sportiva e promotrice della ginnastica per la terza età.
Del pentatleta Silvano Abbà (bronzo a Berlino 1936), si è ricordato il suo eroismo nella carica di cavalleria sul Don, in cui trovò la morte. Il relatore ha poi illustrato le glorie dei pugili Nino Benvenuti da Isola (oro a Roma 1960) e Ulderico Sergo da Fiume (oro a Berlino 1936), che dovette imbarcarsi nel 1958 da Trieste per Cleveland, negli USA.
Un altro esule costretto a emigrare negli Stati Uniti è stato Mario Andretti da Montona, campione di “Formula 1” nel 1978. Lo stesso presidente della “Ferrari”, Sergio Marchionne, visse in Canada perché figlio di esuli polesani (il nonno materno infoibato perché “capitalista” possedeva un piccolo negozio).
Numerosi i cestisti esuli, tra cui Nino Calebotta da Spalato, olimpico a Roma 1960, Mario Novelli da Pola, olimpico a Berlino 1936; Valentino Pellarini da Capodistria, olimpico a Londra 1948, Romeo Romanutti da Spalato, olimpico a Londra 1948, Tullio Rochlizer da Zara, nazionale e allenatore. Altrettanto numerose le cestiste istriane e dalmate.
Per il calcio sono stati ricordati, oltre al polesano Franco Dinelli, portiere dell’Udinese in serie A nel 1960-62 (gli succedette Zoff), i nazionali Ezio Loik da Fiume, 5 scudetti con il grande Torino, perito nella sciagura aerea di Superga. Non si è scordata la “coppia del gol” dei due fiumani Marcello Mihalich e Rodolfo Volk “Sciabolone” (106 reti nella Roma). Tra l’altro, Rudi Volk, come il fiumano Alfio Mandich, campione nel ruolo di jolly difensivo, sono stati nel Centro raccolta profughi di Laterina (AR), nei primi anni ’50. Altri calciatori citati sono il polesano Antonio Vojak; i due fratelli fiumani Mario e Giovanni Varglien (5 scudetti con la Juventus) e l’isolano Aredio Gimona, autore di una tripletta agli USA, nelle Olimpiadi del 1952.
Per il tennis, ecco i nome dei fiumani Orlando Sirola (detenuto per un anno dai titini e il cui fratello, arrestato dai tedeschi, era morto a Dachau), due volte argento in coppa Davis in coppia con Pietrangeli; e Gianni Cucelli, che con Del Bello, raggiunse quattro volte i quarti di finale sia al Roland Garros che a Wimbledon.
Last but not least, Bonetti ha ricordato la figura del fiumano Giuliano Koten, che si definisce “risorto” una prima volta fuggendo esule a Novara e una seconda volta – dopo un incidente di lavoro che lo privò dell’uso delle gambe – con le Paralimpiadi, di cui è stato campione in ben sei edizioni in diverse discipline sportive.
L’apprezzato relatore ha concluso ricordando le glorie udinesi, dei quali molti sono o sono stati soci del Comitato Provinciale dell’ANVGD. Tra gli altri, Ovidio Bernes esule da Visignano, campione italiano di salto in alto nel 1948 e 1949, “amatissimo” tra gli studenti friulani, cui è intitolato il palazzo dell’atletica di Udine. Poi c’è il fiumano Ezio Cernich, che ha fatto la storia della pallacanestro udinese; il cestista e allenatore Maurizio Ivancich, di famiglia lussignana. È stato ricordato Giovanni Adami, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro del Friuli Venezia Giulia, di famiglia isolana, che vanta da parte di padre un legionario fiumano (Attilio Adami) e il cui nonno materno, membro del CLN, ha scontato una lunga detenzione nelle carceri titine; Luigi Paulini da Canfanaro, arbitro internazionale di pallavolo; i fratelli zaratini Anilo e Nedo Puccio, fondatori della Pallavolo Udine, sport introdotto in città dal professor Bruno Barattini da Spalato; Aldo Rinaldi da Pola, medico, consigliere comunale, padre nobile del teatro nuovo “Giovanni da Udine”, cestista e presidente della “Virtus basket Udine”; lo zaratino Adelgisto Sodero, che ha introdotto il karate in Friuli; Walter Stringaro, esule da Arsia, arbitro di serie A; Giorgio Gorlato, esule da Dignano, figlio di infoibato, arbitro di pallacanestro di serie A, nella Hall of fame della pallacanestro friulana.
Lo stesso Gorlato, assente a causa di un intervento chirurgico, si è collegato telefonicamente e ha salutato commosso i partecipanti all’incontro. Erano presenti e hanno portato la loro appassionata testimonianza anche i citati Maurizio Ivancich e Giovanni Adami. Sono intervenuti per ricordare altre figure di sportivi vari soci del Panathlon, tra cui l’avvocato Andrea Purinan, che è anche presidente della prestigiosa dell’associazione degli ex studenti del Liceo ‘Stellini’ di Udine, e Flavio Pressacco, già preside della Facoltà di Economia dell’Università di Udine e giocatore e allenatore di pallacanestro.
Erano presenti, tra le varie autorità, anche la Presidente dell’Associazione Italo-Croata/Hrvatsko-talijanska udruga di Udine, professoressa Tatjana Barković e il consigliere del Panathlon Paolo Pizzocaro, già Assessore comunale a Udine.
Progetto di Bruno Bonetti su un’idea di Giorgio Gorlato (ANVGD di Udine). Testi e Networking a cura di Bruno Bonetti e Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Lettori: Bruna Zuccolin, Sebastiano Pio Zucchiatti e Bruno Bonetti. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e l’ANVGD di Arezzo. Ricerche e Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine.
Fotografie dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – I piano, c/o ACLI – 33100 Udine – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Fonte: ANVGD Udine – 03/12/2023