A seguito di alcune recenti polemiche, il Comitato Provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) ritiene necessarie alcune precisazioni.
1. Lo Statuto della ANVGD all’art. 2 sancisce che “L’Associazione opera in piena sintonia con quanto espresso dalle istituzioni democraticamente elette e più significativamente in accordo con la Costituzione Italiana, la legge istitutiva del Giorno del Ricordo (L. 92/2004), le posizioni più volte espresse dalla Presidenza della Repubblica e magistralmente sintetizzate dal Presidente Sergio Mattarella nel discorso tenuto il 9 febbraio 2019 in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo, la risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019 su “Importanza della memoria per il futuro dell’Europa””
2. Il libro “In tempo di pace”, Edizioni – La nave dei sogni, presentato il 1° dicembre 2023 a Scandicci, è in accordo alle Linee Guida per la Didattica della Frontiera Adriatica emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione a firma del Ministro Patrizio Bianchi.
3. In riferimento all’articolo, relativo alla presentazione di cui sopra, apparso su La Nazione del 3 dicembre dal titolo “Istria, il libro contestato. Gelo dell’ANPI sugli esuli” si precisa che la contestazione non è stata fatta dalla Sezione ANPI di Scandicci ma dal Comitato Antifascista di Scandicci alla cui provocazione non intendiamo rispondere.
4. Il 16/11/2023 l’evento di cui sopra era stato presentato ed approvato, senza alcuna obiezione, nella riunione del Comitato della Memoria del Comune di Scandicci a cui avevano partecipato i rappresentanti della locale sezione ANPI e della ANVGD. Il 30/11 detta sezione ANPI ha pubblicato un comunicato stampa nel primo facendo esplicito riferimento alla presentazione del libro e nel secondo allegando il documento congiunto delle tre associazioni partigiane italiane, croate e slovene. Su quei comunicati si può notare che:
a. suona singolare la necessità di precisazioni che potevano essere già presentate in sede di Comitato della Memoria del Comune di Scandicci, amministrazione comunale per cui operiamo, che si ribadisce essere una delle poche sul territorio fiorentino (e non solo) ad avere un percorso didattico e di pacificazione su questi temi;
b. è una errata semplificazione far iniziare le nostre complesse vicende dal 1941 perché gli opposti nazionalismi cominciarono la loro nefasta opera sin dal primo ‘800. È ben esplicitato alla pagina 17 delle Linee Guida che non si può ricondurre l’inizio della vicenda della Frontiera Adriatica alla data del 6 aprile 1941, quando le truppe tedesche di Hitler invasero la Jugoslavia. Questa storia è appunto complessa e come tale deve essere affrontata, non amputando tutte le vicende del secolo precedente, dilungandosi sui crimini italiani per arrivare, con una logica di causa effetto, a parlare di foibe ed esodo e cadere nel giustificazionismo o tralasciando l’importanza del contesto;
c. il Presidente Mattarella ha magistralmente sintetizzato la storia delle terre dell’alto Adriatico dal 1941 al 1980, morte di Tito: “passare direttamente dalla oppressione nazista a quella comunista”. Ma di questo non c’è traccia nel documento delle tre associazioni.
Daniela Velli
Presidente del Comitato provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia