ISOLA – A febbraio, dal 16 al 20, il teatro Ariston di Sanremo torna ad ospitare il celeberrimo Festival della canzone italiana, per il quale la categoria dei Big è già completata, con sedici artisti ammessi. Tra questi, i grandi nomi di Toto Cutugno, Enrico Ruggeri, Irene Grandi e Pupo, ma anche i più giovani Arisa (rivelazione del 2009) e Marco Mengoni (vincitore della terza edizione di “X Factor” su Rai Due). Restano, invece, ancora da stabilire i giovani della rinominata categoria “Nuova generazione” (un tempo “nuove proposte”) – che in base al nuovo regolamento del Festival ammette ora anche gli stranieri. Proprio in quest’ottica, il cantante isolano Rudi Bučar, non nuovo alle esperienze musicali in lingua italiana, è candidato a far parte della rosa degli otto “esordienti”, due dei quali arriveranno nella città dei fiori attraverso il sistema del SanremoLab. Sul sito ufficiale della kermesse canora, www.sanremo.rai.it, è possibile ascoltare e votare per i propri favoriti fino al 12 gennaio 2010, anche se i voti virtuali non hanno un grande peso, in quanto la decisione finale spetta alla giuria di esperti, Sanremo Academy. Il pezzo che presenta Rudi, “Amore di frontiera”, è stato scritto a due mani assieme a Gaspare Palmieri, in arte Gappa, psichiatra-cantautore modenese, con cui la collaborazione è iniziata grazie ad alcuni amici comuni. Come descritta da Rudi stesso, la canzone “parla dell’amore clandestino tra una guardia di frontiera ed uno scafista di immigrati. Sentimenti come l’amore hanno la capacità e la potenza di abbattere barriere geografiche, di posizione sociale, di ruolo e c’è poco da fare. Il tema della paura del diverso è molto attuale in un momento storico in cui molti muri geografici e frontiere sono cadute in Europa”. Il cantante isolano naturalmente non è un vero e proprio esordiente, avendo studiato canto jazz al Conservatorio di Trieste ed iniziato il proprio cammino musicale fin da giovanissimo con la rock band “Spirits”, incidendo un disco, e successivamente da solista con i due CD “Kapot” (cappotto) e “Kambiament” (Cambiamento) – prodotti questi che differiscono di molto dai suoi inizi, trattando essi la canzone popolare. “Dopo che gli Spirits si sono sciolti volevo fare un disco che riprendesse le sonorità dei cantautori italiani e della musica popolare istriana. Credo che questa sia molto affascinante, in quanto ha a che fare con la nostra identità, con le nostre radici e aiuta a capire chi siamo oggi e come siamo diventati quello che siamo” rimarca ancora Bučar. Oggi il cantante porta avanti un nuovo progetto, affiancato dalla band “The cool vibes”, tutti giovani musicisti talentuosi, assieme ai quali è in dirittura d’arrivo il suo terzo CD, come pure continua a scrivere musica, arrangiamenti ed a fare il corista per noti artisti sloveni. Naturalmente, approdare al grande palco dell’Ariston sarebbe un grande stimolo, anche perché come ricorda Rudi “A casa mia c’è da sempre la tradizione di guardare il Festival di Sanremo, che da piccolo seguivo con mia madre”. Evidentemente sono molti i giovani che hanno lo stesso desiderio di Rudi, essendo oramai quasi mille le canzoni a contendersi i sei posti al Festival. A queste negli ultimi giorni si è aggiunto pure il gruppo sloveno “Sons”, composto da quattro musicisti del Piranese, che presentano la canzone “Tre”. (jb)