“Date” è l’argomento della XX edizione di éStoria Festival internazionale della storia che si svolgerà a Gorizia dal 23 al 26 maggio 2024 e anche in questa occasione l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, grazie alla collaborazione del Comitato provinciale di Gorizia, presenterà una serie di eventi.
A partire da venerdì 24 maggio con il panel Le date d’Italia al confine orientale: 8 settembre, 25 aprile, 2 giugno e 10 febbraio che avrà luogo alle ore 19:00 presso il Trgovski Dom (Corso Giuseppe Verdi, 52 – Gorizia): l’8 settembre segna l’inizio dell’eclissi dello Stato italiano dalle sue province orientali, il 25 aprile è una liberazione che non riguarda la Venezia Giulia ove inizia una nuova occupazione, il 2 giugno la circoscrizione Venezia Giulia-Zara non partecipa al voto ed il 10 febbraio sancisce il distacco. Introdotti da Maria Grazia Ziberna (Presidente ANVGD Gorizia) interverranno Giuseppe Parlato (emerito di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi Internazionali di Roma), Diego Redivo (Operatore culturale del Centro di documentazione della Foiba di Basovizza), Lorenzo Salimbeni (Responsabile comunicazione ANVGD) e Donatella Schürzel (Phd Europeo in Storia dell’Europa).
Sabato 25 maggio due eventi saranno dedicati al 2025, l’anno di Gorizia Capitale Europea della Cultura assieme a Nova Gorica. Alle ore 11:00 nell’Aula Magna del Polo Universitario Santa Chiara (Via Santa Chiara, 1 – Gorizia) verrà presentato, con la sponsorizzazione di Grappa Ceschia, il volume a cura di Davide Rossi e Davide Lo Presti Da “santa” e “maledetta” a Capitale Europea della Cultura. Gorizia tra confini, autonomia e cooperazione transfrontaliera (Wolters Kluwer, Milano 2023), atti del convegno internazionale di studi organizzato l’anno scorso dall’ANVGD col patrocinio del Comune di Gorizia. Davide Rossi (docente dell’Università di Trieste e curatore del libro) si confronterà con il giornalista RAI Mauro Mazza, il manager e analista del Nordest Andrea Bolla ed il Sindaco del capoluogo isontino Rodolfo Ziberna. Divisioni e contrapposizioni del Novecento hanno qui raggiunto l’acme per poi trovare nel territorio l’humus per creare cooperazione e condivisione in un percorso che ha portato al titolo di Capitale Europea della Cultura.
L’idea di Nova Gorica di coinvolgere Gorizia nella sua candidatura in rappresentanza della Slovenia per la Capitale Europea della Cultura 2025 si è rivelata vincente e consentirà a Gorizia di farsi conoscere meglio anche in Italia. La scelta strategica di presentare il capoluogo isontino come anello di congiunzione tra il Nordest del Paese e la Mitteleuropa potrà avere ricadute turistiche, imprenditoriali ed infrastrutturali. Se ne parlerà alle ore 18:00 presso il Trgovski Dom, ove avrà luogo la tavola rotonda su GO!2025 in cui il Sindaco Ziberna dialogherà con Alessandro Zangrando (Capo settore Cultura del Corriere del Veneto) e Massimo Mamoli (direttore del quotidiano L’Arena).
Il 1953 con le sanguinose giornate di rivolta per l’italianità di Trieste a inizio novembre sarà invece al centro della lezione-spettacolo “I moti del ‘53”, realizzata dalla Lega Nazionale in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e che andrà in scena al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia (alle ore 20:30. L’opera ripercorre su drammaturgia originale di Paolo Valerio e attraverso le spiegazioni di Giuseppe Parlato e Davide Rossi le vicende dei moti che a Trieste, fra il 5 e il 6 novembre 1953, portarono alla morte di sette persone che manifestavano per il ritorno di Trieste all’Italia. La lezione spettacolo intersecherà le riflessioni degli storici a contributi video d’epoca e a passi recitati dagli attori Maria Grazia Plos e Giacomo Faroldi.
Ancora una volta l’ANVGD ha voluto recarsi nei luoghi dove si fa cultura e dove convergono gli appassionati di storia per proporre un calendario di eventi ampio e variegato nei contenuti e nelle forme per contribuire alla divulgazione della storia della frontiera adriatica.