Una testimone dell’esodo istriano nelle scuole di Sanremo

Sanremo. Il dramma Giuliano-Istriano-Dalmata e l’esodo: le Foibe sono un capitolo della storia italiana che non sempre vengono ricordate ma oggi sono state al centro di una speciale “lezione” che si è tenuta a Sanremo. La signora Luciana Miani, profuga istriana, con la collaborazione del professore Umberto Sisia, ha incontrato le classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Ruffini-Aicardi di Valle Armea, per portare la sua preziosa e unica testimonianza. «Alla mia gioventù e alla vostra voglio bene, ma quello che è successo a me non è bello. Ve lo racconto con il cuore perché voi possiate evitarlo. Siete ragazzi così belli e così bravi e che succedano a voi le cose che sono successe a me da bambina, vi assicuro che non è bello» con queste parole Luciana ha salutato gli studenti.

«Dopo più di 20 anni sono tornata nel mio paese e mi sono ritrovata al cimitero a rivedere tutte le persone e i fatti che oggi vi racconto. La storia è storia e tutti hanno qualcosa da dire, chi ha vinto così come i vinti» ha commentato Luciana Miani, classe 1939, nata a Piemonte d’Istria (Pola), esule istriana scampata alle foibe, detentrice di una verità che non tutti conoscono e che nonostante abbia visto un eccidio di circa 5000 italiani, numero che secondo alcuni studiosi è forse il doppio, fatica a mantenere viva la propria memoria. Un ricordo prezioso su uno dei capitoli più bui del ‘900 che questa mattina gli studenti hanno ascoltato con attenzione e interesse.

Come ricorda Luciana, la domanda da cui dipese la sua vita fu “Volete essere croati o italiani?” e da lì iniziò un’altra vita per lei e la sua famiglia che, da profughi, vennero smistati a Ferrara, dovendo lasciare il loro paese, la loro casa e tutto ciò che possedevano. Tra i ricordi di Luciana c’è chi si è salvato, chi è stato picchiato fino alla morte e chi non è scampato alle foibe. La sua testimonianza serve proprio per non dimenticare e a non aver paura che la gente ricordi o che venga a conoscenza di episodi spesso taciuti. «La mia testimonianza è stata seguita attentamente dagli studenti e dai professori che hanno voluto organizzarla. Sono molto contenta di essere venuta qui, ho ricevuto un’accoglienza molto affettuosa, sia da parte del personale docente sia dagli studenti, che hanno seguito in maniera ineccepibile ogni mia espressione. Spero abbiano gradito la mia partecipazione e accettato i consigli che ho dato loro, da vecchia nonna» commenta Luciana al termine dell’incontro.

L’istituzione del giorno del Ricordo in Italia venne promulgata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2004 e da quel momento viene ricordata anche la tragedia delle Foibe, un capitolo di cui fino a pochi anni fa, poco o nulla era ufficialmente documentato.

Stefania Orengo
Fonte: Riviera24 – 22/04/2024

 

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