Consueto appuntamento settimanale presso la sede del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in via Duccio da Boninsegna 23: venerdì 14 giugno 2024 alle ore 17:00 si svolgerà un incontro in cui si analizzeranno le tumultuose vicende che il 13 luglio 1920 si svolsero a Trieste.
«Stavolta in sede parleremo dell’incendio del Narodni Dom, quello che la vulgata corrente identifica come una tragica impresa squadrista (ante litteram) – spiega Claudio Giraldi, Presidente dell’ANVGD Milano – Si tratta di una storia controversa, narrata fino ad oggi in modo molto ideologico e con forti connotazioni politiche, tralasciando fatti storici e retroscena drammatici. Sarà un’occasione per raccontare i fatti da un altro punto di vista»
Quel giorno a Trieste (in cui vigeva il Governatorato militare della Venezia Giulia in attesa che la Conferenza di Pace stabilisse il confine tra Regno d’Italia ed il neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni) giunse la notizia che la notte tra l’11 ed il 12 luglio a Spalato (Governatorato militare di Dalmazia) erano stati uccisi il comandante ed un marinaio della nave da guerra Puglia, intervenuti per difendere la comunità italiana cittadina da una manifestazione di nazionalisti croati. In Piazza Unità d’Italia si svolse un comizio nazionalista a margine del quale fu accoltellato a morte un manifestante: si formò un corteo che prese di mira attività commerciali ed istituzioni slave, tra cui il Consolato di Belgrado e l’Hotel Balkan, che ospitava il Narodni Dom, sede di circoli culturali delle comunità slave presenti in città. Si scatenò una sparatoria tra manifestanti e persone presenti nel Narodni Dom, ci furono morti e feriti anche tra le forze dell’ordine ed il palazzo prese fuoco, chi dice per opera dei fascisti che lo assediavano, chi dice in quanto esplosero bombe e munizioni che erano state occultate nell’edificio dai nazionalisti slavi. [LS]
