(ANSA) – UDINE, 22 GEN – "Ben tre gradi di giudizio hanno confermato che alla pubblicazione non può essere riconosciuta la dignità di Storia": lo afferma oggi una nota dell'Anpi di Udine, dopo la condanna definitiva per diffamazione dagli autori del libro 'Genocidio', Mario Pirina e Anna Maria D'Antonio. "Ciò conferma – prosegue la nota dell'associazione – che l'opera del Pirina e della sua associazione non contribuisce ad alcun dibattito costruttivo sulla Resistenza e malgrado ciò gode di copiosi contributi pubblici della Regione". Il pignoramento del contributo regionale ha consentito di recuperare il risarcimento dei danni alle parti civili. "Resta da parte nostra – aggiunge l'Anpi – l'amara considerazione secondo la quale i soldi dei cittadini servono a pagare i risarcimenti dovuti alle diffamazioni ai danni di coloro che hanno speso la loro gioventù, e spesso sacrificato la loro giovane vita, per liberare il nostro paese – conclude la nota – dal nazifascismo". Ad essere stati diffamati e indicati con l'epiteto di "collaborazionisti", da loro ritenuto offensivo, erano stati gli ex partigiani Mario Sdraulig, Giuseppe Osgnach e Francesco Pregelj, i cui nomi erano riportati nel libro insieme a un elenco di 85-90 persone additate come "responsabili di deportazioni e/o collaborazionisti del IX corpus e delle armate titine" senza l'indicazione di una specifica documentazione storica. (ANSA).