Momiano capitale del “regno del Moscato”

Questo weekend si è svolto “Nel regno del Moscato”, evento che ha celebrato, tra musica e arte, il rinomato Moscato, vino che negli ultimi anni ha ottenuto il prestigioso marchio DOP, consolidando così il suo status di eccellenza nel panorama enologico europeo e internazionale.

Il Moscato di Momiano è un vino che rispecchia perfettamente il terroir della Regione, caratterizzato da un microclima unico e terreni particolarmente vocati alla viticoltura. Questo vino dolce e aromatico, con le sue note floreali e fruttate, è diventato un simbolo del territorio, richiamando appassionati e intenditori da ogni parte del mondo. Il successo di “Nel regno del moscato” dimostra come il Moscato di Momiano non sia solo un prodotto di eccellenza, ma pure un simbolo d’identità culturale e territoriale. La manifestazione ha saputo valorizzare il vino e il territorio, creando un ponte tra tradizione e innovazione, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e indimenticabile. Oltre a mettere in risalto il Moscato, la manifestazione ha avuto l’obiettivo di promuovere l’intero territorio circostante, ricco di bellezze naturali e culturali. Gli organizzatori hanno creato un percorso enogastronomico che ha permesso ai numerosi visitatori di degustare una vasta gamma di vini locali, accompagnati da prodotti tipici della tradizione culinaria istriana.

Melodie del sodalizio momianese

La serata è stata inaugurata dalle melodie del Coro misto della Comunità degli Italiani di Momiano, diretto da Cristina Zubin. Il coro ha aperto la manifestazione con l’attesissima canzone tradizionale “Sotto il castello di Momiano”. Questa performance, carica di significato storico e affettivo, ha immediatamente catturato l’attenzione del pubblico, trasportandolo in un viaggio attraverso il tempo e le radici culturali del luogo. Dopo l’apertura, il coro ha continuato con una sequenza di brani che hanno esaltato il legame tra musica e convivialità. “In vino veritas”, inno alla saggezza e alla verità che emergono spesso durante momenti di condivisione e allegria, ha risuonato su un palco a cielo aperto, creando un’atmosfera di calda intimità. Il terzo e ultimo brano, “Piemontesina”, ha aggiunto una nota di nostalgia e dolcezza con il suo richiamo alle tradizioni e alla bellezza della semplicità. L’esibizione del Coro misto, elogiata pure da Arijana Brajko Gall, presidente del sodalizio momianese che ha presenziato alla serata, ha evidenziato non solo la bravura dei cantori, ma anche l’importanza di preservare e celebrare le tradizioni locali attraverso la musica.

L’atmosfera suggestiva del Castello di Momiano ha fatto da sfondo quindi a musiche tradizionali e non, proposte in seguito dai complessi musicali “Bambus Band” e “Black&Blue 4ET” che hanno permesso ai visitatori di immergersi nella cultura locale attraverso melodie e canti anche antichi, con pezzi che spaziavano dal folklore alla musica tradizionale, creando un’armonia perfetta di festa con il paesaggio circostante e offrendo un’esperienza emotiva e coinvolgente.

A margine della serata, Valter Bassanese, direttore dell’Ente turistico di Buie, ci ha detto: “Uno degli obiettivi principali è promuovere il territorio di Momiano e dell’Istria, una Regione ricca di storia, cultura e bellezze naturali. Il clima della Regione, con le sue estati calde e gli inverni miti, crea le condizioni ideali per la produzione di vini di alta qualità. La varietà dei vitigni, coltivati in zona, ha permesso di sviluppare pure una vera e propria ‘strada del vino’, un itinerario che guida gli enoturisti alla scoperta delle cantine locali, dove è possibile degustare vini frizzanti, bianchi, rossi e rosati di eccellente fattura. La manifestazione ha celebrato l’identità culturale della comunità, dimostrando ancora una volta come la musica, l’arte e il vino possano unire le persone, rafforzando i legami comunitari e mantenendo vive le radici storiche di un territorio unico”.

Il Castello di Momiano, con la sua affascinante storia, è stato il palcoscenico perfetto dove i produttori locali hanno offerto degustazioni dei loro miglior vini, accompagnate da spiegazioni sulla storia e il processo di produzione che li rendono così speciali e alle quali ha presenziato pure il sindaco della Città di Buie, Fabrizio Vižintin. I rappresentanti dalle rinomate cantine vinicole Kozlović, Kabola (Markežić), Prelac, Sinković e Brajko, conosciuti come i “moscattieri” (gioco di parole tra il Moscato e i moschettieri), hanno saputo far diventare l’evento enologico un potente strumento di promozione territoriale, capace di attrarre visitatori e valorizzare le risorse locali.

Foto: Erika Barnaba [La Voce del Popolo]
Un viaggio sensoriale

Anche quest’anno, presso la Casa dei castelli di Momiano, gestita dal Museo storico e navale dell’Istria, ha avuto luogo il laboratorio di pittura con la tecnica della vinorella e la degustazione, una serata dove il vino, assumendo una nuova dimensione, si è fatto pittura diventando forma di espressione artistica. A condurlo è stata l’artista locale, Slavica Oplanić, che ha spiegato come il vino si fissa sulla base e poi invecchia e cambia tonalità, esattamente come farebbe nelle bottiglie o nelle botti, passando da tonalità rosso porpora a rosso ambrato, senza dare mai una certezza di come un’opera apparirà dopo alcuni mesi, quando il processo si arresterà. Difatti, la caratteristica più bella di questa enoarte è proprio la sua imprevedibilità in quanto i dipinti con il vino attraversano varie fasi di maturazione, le opere invecchiano insieme al vino, che muta le proprie caratteristiche, riproducendo in parallelo la sua evoluzione.

Come spiegato da Tanja Šuflaj, responsabile della Casa dei castelli, erano una decina i partecipanti che inizialmente sono stati introdotti con una parte teorica in questa tecnica particolare, sulle sue varie gradazioni di colore che si possono ricavare e di come il vino si comporta sulla carta.

“In seguito, ogni partecipante ha iniziato a sperimentare la tecnica e ad apprendere come creare le molteplici sfumature. Una volta immersi completamente nel laboratorio, le opere dei partecipanti hanno iniziato a prendere vita, ognuna in modo spontaneo e secondo le emozioni dell’autore, senza un tema specifico. Durante la creazione dei dipinti fatti con il Refosco, non è mancata per i presenti una degustazione del famoso Moscato momianese”, ha concluso la Šuflaj, confermando come l’idea sia quella di far diventare tradizionali questi appuntamenti creativi e di degustazione dedicati ai “sommelier del colore” con alla guida artiste pluripremiate come la Oplanić, membro di lunga data della sezione artistica della CI di Cittanova, dell’Associazione artistica LUP di Parenzo e fondatrice e direttrice dell’associazione artistica “Atelier Agata” di Cittanova.

La manifestazione, organizzata dal Comitato locale di Momiano, dall’Associazione Vino Momilianum, dalla Casa dei castelli di Momiano e dall’Ente turistico di Buie, ha messo quindi in luce non solo l’eccellenza del Moscato, ma anche la bellezza e la ricchezza culturale della regione, offrendo un’esperienza completa che ha saputo coniugare vino, arte, musica e territorio. Un vero e proprio tributo alla cultura e alla storia locale in un’esperienza sensoriale unica, confermando Momiano come un luogo dove la tradizione incontra la contemporaneità, creando un ponte tra passato e presente.

Fonte: La Voce del Popolo – 21/07/2024

Foto: Erika Barnaba [La Voce del Popolo]

 

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