Giuliano Koten, campione fiumano alle Paralimpiadi

Giuliano Koten è nato una prima volta a Fiume, nel 1941, ma abbandonò la sua città natale da bambino, perchè il 3 maggio 1945 fu occupata dai partigiani comunisti jugoslavi, i quali attuarono l’epurazione politica di tutti coloro i quali si opponevano all’annessione del capoluogo del Carnaro alla nascente dittatura di Josip Broz “Tito”. Il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 assegnò effettivamente Fiume alla Jugoslavia comunista, assieme a Zara e a gran parte dell’Istria: il 90% della comunità italiana autoctona, che rappresentava la maggioranza della popolazione lungo la costa e nei grandi centri urbani, optò per l’esilio.

Iniziò così la seconda vita di Giuliano, quella di profugo per 8 anni nel Centro Raccolta Profughi allestito presso la caserma Perrone di Novara. Nel 1954 sorse il Villaggio Dalmazia, che assegnò finalmente case popolari per centinaia di istriani, fiumani e dalmati che erano stati dislocati nel capoluogo piemontese: tra costoro anche la famiglia Koten.

Giuliano iniziò a lavorare come ascensorista finchè un terribile infortunio sul lavoro lo costrinse sulla sedia a rotelle il 26 luglio 1965. Iniziò così la sua terza vita, una vita fatta di impegno nel volontariato e nello sport: al Centro INAIL di Ostia (Roma) un anno dopo l’infortunio trovò gli stimoli e le strutture idonee per cimentarsi nello sport, fino ad arrivare alle Paralimpiadi, che avevano cominciato a svolgersi parallelamente alle Olimpiadi nel 1960.

L’atleta fiumano sarà in gara nel 1968 a Tel Aviv, nel 1972 a Heidelberg (Germania), nel 1976 a Toronto, nel 1980 ad Arnhem (Paesi Bassi), nel 1984 a Stoke Mandeville (Gran Bretagna) e nel 1988 a Seul. Il suo palmares comprende 1 bronzo nel fioretto individuale ed 1 bronzo nel tiro con l’arco nel 1968, 1 oro nel fioretto a squadre ed 1 bronzo  (singolo bocce su prato) nel 1972, 3 bronzi in varie specialità della scherma nel 1976 ed un argento nel tiro con l’arco nel 1988. Oltre ad essere stato un campione in varie discipline per un ventennio, Koten ha pure ricoperto il ruolo di responsabile e capo delegazione alle Olimpiadi. Ricca di soddisfazioni anche la sua carriera dirigenziale, dapprima all’Associazione sportiva handicappati (ASH) di Novara, poi al “Timone”, associazione che opera nelle attività socio-assistenziali, formative, terapeutiche e sportive a favore delle persone in difficoltà. Tra i tanti riconoscimenti che ha ricevuto, l’ultimo in ordine di tempo è il Collare d’Oro del CONI il 21 dicembre 2023.

La sua storia è stata raccontata nel libro Giuliano Koten che visse tre volte ed in una videoconferenza organizzata dal Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. [LS]

 

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