Da Fiume al Canada passando per L’Aquila: una pagina della storia dell’Esodo

Come mai Ines Demarchi non volle ritornare a Fiume jugoslava, nel 1948, dopo aver abbandonato la sua città natale? È il funzionario dell’Ufficio IRO per l’emigrazione che scrive la sua risposta sul Questionnaire: “Dice che non vuole tornare indietro perché essendo italiana di sentimenti democratici italiani desidera vivere in un paese libero” (“She says thath she does not want to go back because as Italian of Italian democrat feelings she wishes to live in a free country” DocID: 80352498). Più chiaro di così!

Si ricorda che l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (International Refugee Organization = IRO) fu un’entità intergovernativa fondata il 20 aprile 1946 per affrontare l’enorme problema dei rifugiati, creato dalla seconda guerra mondiale, desiderosi di emigrare nei Paesi d’Oltre oceano. È grazie ai documenti degli Archivi di Arolsen (Germania), disponibili nel web da poco tempo, che si può ricostruire la storia della sua fuga da Fiume, conquistata dai titini comunisti il 3 maggio 1945.

Ines Demarchi, nacque a Fiume il 1° maggio 1908 da Giuseppe e da Carmela Smoquina. Fu una profuga nubile di Fiume con passaporto provvisorio n. 3.177 rilasciato dal Consolato generale d’Italia a Zagabria il 12 maggio 1948, avendo optato per la cittadinanza italiana a Fiume il 31 marzo 1948. Ines fece domanda di assistenza IRO tramite l’Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara (ANVGZ), Comitato provinciale de L’Aquila il 24 agosto 1949, firmata dal presidente dell’ANVGZ Soccolini. Con la sigla ANVGZ si intende il primitivo nome dell’associazionismo giuliano dalmata, divenuto poi Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).

Nella sua domanda all’IRO la signora Ines risultò di nazionalità: “Venezia Giulia, at present Jugoslavia”. Titolo di studio: quinta elementare. Lingue parlate: italiano fluente, croato lentamente. Fino al mese di luglio 1948 visse a Fiume in Salita dell’Aquila 29. Poi al “Roio Pineta Refugee Camp / Aquila”. Era il Campo profughi di Roio Pineta, in provincia de L’Aquila. Si trattava di un grande edificio costruito nel 1937, su progetto di Ettore Rossi, esponente del razionalismo in architettura. Era  la “Colonia montana IX maggio” per i figli dei marittimi, con una capienza di 500 posti.

Secondo la sua domanda di assistenza IRO dal 1938 al 1941 la signora Ines fu impiegata a Fiume presso un corriere di import-export. Dal 1941 fino al 1945 passò alle dipendenze della “Dolenz Stefano spedizioni” sempre a Fiume. Dal mese di giugno 1945 a giugno 1948 lavorò alle “Spedizioni della municipalità” dello stesso luogo. Poi fu disoccupata  ed emigrante. Nel 1949 risulta accolta nel “Campo profughi di Roio Pineta, Aquila”. Il 16 gennaio 1950 ricevette l’idoneità (“eligible”) ad emigrare in Canada mediante la cosiddetta “assistenza al reinsediamento e mantenimento della protezione giuridica e politica” (“Resettlement care and maintenance legal and politic protection”). L’intervistatore dell’IRO era un certo Jankovich.

Secondo il libro di Massimo Superina la ditta di Dolenz Stefano, nel 1940-1942, era una “agenzia marittima-spedizioni, al magazzino n. 3 del Punto franco” (Superina M 2023 : 206).

La scheda dell’IRO di Ines Demarchi, in conclusione, contiene i nomi di altri suoi parenti o affini, come Gisella Anderle sposata Papp, nata a Fiume il 22.1.1891. Forse furono anche essi ospiti del Campo profughi di Roio Pineta, a pochi chilometri da L’Aquila. C’erano: Domenico Mazzoli, nato a Breno (BS) il 18.10.1912, Antonio Mazzoli e Lucia Mazzoli; Ada Mazzoli, nata a Barbici, presso Albona, in Istria, il 23.10.1938 e Gemma Mazzoli (9.5.1940). C’erano, infine, i Miletti, nati a Barbici, come: Maria (2.2.1921), Nicolò e Giovanna.

Il Centro raccolta profughi di Roio Pineta, provincia de L’Aquila, in Abruzzo, attivo dal 1946 al 1956, è tra le altre menzionato in rete dal sito della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati (FederEsuli). La vita quotidiana in quell’edificio (nel dopoguerra sede universitaria della facoltà di Ingegneria dell’Aquila), sorto in mezzo al bosco a 970 metri di altitudine come colonia estiva, doveva essere molto disagevole nella stagione fredda. Poi c’era il sovraffollamento. C’erano le famiglie numerose sistemate nelle vaste camerate tra i letti a castello, il rancio in refettorio, le latrine comuni e la voglia di emigrare in Canada, Australia, USA e Sudamerica.

Da ultimo si rileva che c’è una documentazione d’archivio sul Centro raccolta profughi de L’Aquila, con qualche decina di buste, nel fondo “Prefettura de L’Aquila”, presso l’Archivio di Stato de L’Aquila.

La colonia montana “IX maggio”, poi Centro Raccolta Profughi di Roio Pineta (AQ)

Archivio consultato – Arolsen Archives, Archiv zu den Opfern und Überlebenden des Nationalsozialismus, Bad Arolsen, Deutschland. Personal file of Demarchi, Ines, born on 1-May-1908, born in Fiume and of further persons. DocID: 80352497

Cenni bibliografici – Cristiana Marcosano Dell’Erba, “1937. Progetto Ettore Rossi. Colonia Montana a Rojo. L’Aquila. 1937”, on line dal 4 febbraio 2011 su storiapoliclinicomodena.blogspot.com

– Giuseppe Pagano, “Una colonia montana”, «Casa bella», n. 116, 1937.

– Andrea Rapino, “Quando i profughi fiumani illuminarono il calcio abruzzese”, «Il Centro», 13 febbraio 2016.

– Massimo Superina, Fiume a lavoro. Industrie, negozi e mestieri tra Ottocento e 1946, Padova, Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, 2023.

Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen (Germania) e dei siti web menzionati, si ringrazia Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) per la collaborazione alla indagine.

Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Marina Bellina, Sergio Satti (ANVGD di Udine), i professori Enrico Modotti, Paola Quargnolo e l’architetto Marcello Mencarelli. Copertina: Domanda di assistenza IRO di Ines Demarchi, di Fiume, particolare. Arolsen Archives. DocID: 80352497. Altre fotografie: dalle collezioni citate.

Ricerche per il blog presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin, che fa parte pure del Consiglio nazionale del sodalizio e, dal 2024, è Coordinatore dell’ANVGD in Friuli Venezia Giulia. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/

In memoria di Lucilla Smoquina, nata a Brescia nel 1948 e morta a Numana (AN) nel 2022, di genitori della zona di Fiume. 

Fonte: ANVGD Udine – 08/09/2024

 

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