109 Centri Raccolta Profughi sparsi in tutta Italia accolsero decine di migliaia di istriani, fiumani e dalmati: a Novara fu la caserma Perrone ad assolvere a questo compito, finchè il 3 ottobre 1954, alla periferia meridionale del capoluogo piemontese, fu posata la prima pietra di quello che sarebbe diventato il Villaggio Dalmazia, un quartiere di edilizia popolare che avrebbe finalmente dato una casa agli esuli adriatici.
Per ricordare questo evento sono in corso molte cerimonie che vedono il Comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia collaborare con il Comune, la Provincia ed altre istituzioni come l’Istituto della Resistenza.
Oggi, giovedì 3 ottobre, alle ore 8:30 si terrà una Santa Messa presso la Chiesa della Sacra Famiglia del Villaggio Dalmazia, cui seguirà alle 9:30 la benedizione della prima pietra posata in via Aquileia di fronte al civico n. 5 il 3 ottobre 1954.
La chiesa del quartiere ha peraltro accolto sabato scorso un’esibizione del coro del CAI (Club Alpino Italiano) Città di Novara, che ha riscosso un grande successo, attirando un pubblico numeroso e entusiasta. [NovaraToday – 29/09/2024]
Alla Biblioteca dell’Università del Piemonte Orientale è stata invece inaugurata la mostra fotografica di Mario Finotti, considerato il decano dei fotoreporter novaresi, dal titolo “Face de Villaggio”, dedicata agli abitanti del Villaggio Dalmazia transitati in precedenza per il CRP della caserma Perrone, oggi sede universitaria e della stessa mostra, dal 1945 al 1956. La mostra è organizzata nel quadro di alcuni eventi promossi dall’Istituto Storico della Resistenza che culmineranno in un convegno dedicato alle vicende dell’esodo, in programma sabato nell’aula magna dell’ateneo. [La Voce Novara e laghi – 01/10/2024]
«L’idea della mostra ci è piaciuta subito – spiega il Presidente dell’ANVGD Novara Flavio Lenaz – perché grazie a queste foto una parte di noi resterà anche quando non ci saremo più. Poi incontrare le persone ci ha consentito di rivivere con loro le storie delle famiglie e degli eventi: tutti tiravano fuori dai cassetti foto, oggetti, ricordi». Gianni Tesser è nato a Gallesano ed è arrivato a Novara nel 1953, quando aveva quattro anni: «Ricordo tutto del giorno in cui ho messo piede per la prima volta alla caserma Perrone – racconta l’esule istriano – Dopo il campo di Udine e di Ascoli, la mia famiglia ha scelto di venire qui perché uno zio era già stato in questo Centro. Appena arrivato mio padre ha fatto tutti i lavori possibili in quel momento e poi è entrato in Provincia come cantoniere. A Pola torno sempre e la nostalgia rimane» [La Stampa (edizione di Novara) – 01/10/2024]