Il 5 ottobre 1954 il Memorandum di Londra segnò la sorte di Trieste e dell’Istria

Il 26 ottobre verranno celebrati i 70 anni del ritorno dell’amministrazione civile italiana a Trieste dopo un lungo e travagliato dopoguerra di amministrazione militare angloamericana, che aveva fatto seguito al cruento governatorato militare tedesco della Zona di Operazioni Litorale Adriatico ed in mezzo c’erano stati 40 tragici giorni di occupazione jugoslava. Deportazioni e campi di concentramento, manifestazioni di italianità represse nel sangue, delazioni e arresti arbitrari, un forno crematorio e le foibe:  dopo l’8 settembre 1943 per 11 anni Trieste era stata un campo di battaglia.

L’ultimo tragico episodio risaliva al novembre 1953, allorchè 6 triestini furono uccisi e a decine feriti dal nucleo mobile della polizia del Governo Militare Angloamericano che dal 10 febbraio 1947 aveva il controllo della Zona A del mai costituito Territorio Libero di Trieste. La Zona B (Istria nordoccidentale) invece era sotto amministrazione militare jugoslava, ma di fatto gli apparati della dittatura comunista di Josip Broz “Tito” stavano procedendo all’annessione vera e propria.

I morti di Trieste del 5 e 6 novembre 1953 avevano impresso un’accelerazione alle trattative diplomatiche finalizzate ad addivenire ad una soluzione che tenesse in considerazione le rivendicazioni italiane su una città che era il simbolo della vittoria nella Prima Guerra Mondiale e le aspirazioni della Jugoslavia che era uscita dall’orbita sovietica ed era un interlocutore delle potenze occidentali nella logica della guerra fredda. Italia e Jugoslavia firmarono il 5 ottobre 1954 il Memorandum di Londra, frutto di una lunga opera di confronto diplomatico tra anglo-americani e jugoslavi, con l’Italia chiamata ad accettare quanto stabilito.

Sabato 5 ottobre scorso nella rubrica TG5  La storia il noto documentarista Roberto Olla ne ha parlato con la professoressa Donatella Schürzel, vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La liberazione di Trieste può essere rivista su Mediaset Infinity:

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/tg5/la-liberazione-di-trieste_F312970801114D05

Tale memorandum sancì la cessione alla Jugoslavia inoltre di alcune frazioni del Comune di Muggia, l’ultimo lembo d’Istria che la Conferenza di Pace non aveva assegnato a Belgrado e fu definito al castello di Duino nei dettagli, soprattutto per quanto concerneva il passaggio effettivo della linea di demarcazione sul territorio.

Proprio queste due località agli estremi della provincia di Trieste hanno ospitato lo scorso fine settimana la conferenza “Muggia, Duino, Trieste 1954, un ricordo ancora vivo”, prima tappa del progetto multidisciplinare “Duino, Trieste 1954” promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis sostenuto dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia sul Bando Trieste 1954.

Un’iniziativa articolata, che si concluderà nel mese di aprile 2025, sarà sviluppata grazie al partenariato  del Comune di Trieste, del Comune di Muggia,  dell’Università della Terza Età Danilo Dobrina Trieste Aps, Storigrafica Aps, l’Associazione Italo Gabrielli per la valorizzazione del Patrimonio Culturale dell’Istria Aps, e la collaborazione del Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000, del Lions Club Duino Aurisina, del Castello di Duino, lo Spazio Cultura di Borgo San Mauro, del Gruppo Speleologico Flondar Aps, del Circolo Duinate, delle Guide Naturalistiche di Esplore, dal Coro Ana Nino Baldi di Trieste, l’Ana Sezione di Trieste e la Famiglia Alpina di Duino Aurisina.

Nella prima sessione di lavori è intervenuto tra gli altri Lorenzo Salimbeni (Responsabile comunicazione ANVGD), il quale ha relazionato in merito alla percezione delle questione di Trieste presso l’opinione pubblica italiana ed il concetto di “confine mobile” riguardo la frontiera adriatica. 

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