Il docufilm Rotta 230° Ritorno alla terra dei Padri su Rai Storia il 22 ottobre

Fertilia, città di fondazione che ha accolto gli esuli giuliano-dalmati in Sardegna.

Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri: un viaggio, un libro ed un docufilm che raccontano un viaggio da Alghero all’Istria, dal microcosmo degli istriani, fiumani e dalmati in esilio alla comunità italiana autoctona dell’Adriatico orientale.

E tanti altri progetti multimediali che hanno al centro Fertilia e le attività dell’Ecomuseo Egea, dedicato ad Egea Haffner, la bambina con la valigia la cui fotografia è diventata icona dell’Esodo giuliano-dalmata.

L’edizione numero 56 della Barcolana, che è diventata probabilmente la regata con più iscritti al mondo, ha fatto da cornice a Trieste a molteplici eventi che hanno portato sulle rive dell’Adriatico lo “spirito di Fertilia” e la “fertilienza” come sono stati delineati nelle recenti intense giornate di eventi svoltesi nella borgata di Alghero.

Nella prestigiosa location dello Yacht Club Adriaco si è svolto il primo appuntamento in cui, a un anno di distanza dall’incontro avvenuto durante il viaggio della barca Klizia verso Pola, Mauro Manca (tra i promotori delle molteplici progettualità che orbitano attorno a Fertilia) assieme al regista Igor Biddau ha illustrato in particolare il docufilm “Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri”, presentato a latere della recente Mostra del Cinema di Venezia e proiettato in anteprima nazionale a Fertilia un mese fa.

Di Fertilia, della sua storia e di tutto ciò che sta sprigionando si è parlato anche presso la sede dell’Associazione delle Comunità Istriane, in un incontro che ha un po’ chiuso un cerchio, giacchè una ventina d’anni fa fu l’allora presidente del sodalizio Lorenzo Rovis a riscoprire questa comunità di esuli nella Sardegna settentrionale e a riportarla gradualmente nell’arcipelago dell’associazionismo della diaspora adriatica.

All’interno del Barcolana Village lungo le Rive di Trieste anche quest’anno cera uno stand allestito dal Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata con la collaborazione del Comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: ampia visibilità quotidiana per le pubblicazioni ed i progetti che riguardano Fertilia e che sono stati illustrati in un apposito incontro.

Giancarlo Rosa, coordinatore del progetto di digitalizzazione, ha illustrato il valore della memoria condivisa e l’importanza delle tecnologie digitali nella conservazione e nella promozione culturale, sottolineando come la digitalizzazione possa rafforzare il legame tra le generazioni e preservare il patrimonio storico di Fertilia. Per questo scopo è stato creato l’Archivio Digitale “Bora” raccoglie e conserva il patrimonio documentale. Grazie a un’interfaccia intuitiva, gli operatori possono facilmente gestire e aggiornare i dati, mentre le API permettono l’integrazione con altre applicazioni, rendendo i dati accessibili anche attraverso app. Il sistema offre agli utenti autorizzati un accesso strutturato alle informazioni, facilitando la ricerca di contenuti come video, immagini, testi e modelli 3D.

Zent permette invece di esplorare Fertilia da lontano attraverso tour virtuali a 360°. Questa esperienza consente agli utenti di immergersi nei luoghi di interesse della città, offrendo un viaggio virtuale immersivo che supera le barriere geografiche e rende il patrimonio culturale accessibile ovunque.

In ultimo è stato presentato “Memory Department: Fertilia Files“, un videogioco in realtà aumentata che combina storia e fantascienza. I giocatori, nei panni di Andrea Melis, una recluta del Dipartimento della Memoria, esplorano i ricordi degli esuli istriani e dalmati. Utilizzando la tecnologia ARKit di Apple e ARCore di Google, il gioco permette di interagire con l’ambiente reale, rendendo la storia di Fertilia viva e coinvolgente per le nuove generazioni.

Quest’anno non c’era la barca Klizia del comandante Giulio Marongiu, ma la delegazione proveniente da Fertilia ha preso comunque parte alla Barcolana, alla quale erano iscritte oltre 1700 imbarcazioni, a bordo di Victoria, grazie all’armatore Salvo Taccini ed al sostegno dell’ANVGD e del CDM.

A suggello di questa intense e gratificanti giornate, Rai Cultura, che ha collaborato alla realizzazione del docufilm “Rotta 230° Ritorno alla terra dei padri” ha, infine, comunicato che verrà trasmesso da Rai Storia in prima visione martedì 22 ottobre alle ore 21:10 (e sarà quindi in seguito visibile sulla piattaforma Rai Play).

 Lorenzo Salimbeni

 

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