Il Giorno del Ricordo a 80 anni dall’inizio dell’Esodo

20 anni fa si celebrava per la prima volta il Giorno del Ricordo per effetto della Legge 92/2004, promulgata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in piena sintonia con il suo più ampio lavoro di recupero dei valori del Risorgimento, del patriottismo e della storia patria. Ma nel 2025 ricorrono pure gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e sostanzialmente dall’inizio dell’esodo giuliano-dalmata, contestualmente al consolidarsi dell’occupazione dell’Istria, di Fiume e di Zara da parte della Jugoslavia comunista.

Mentre il resto dell’Italia celebrava la Liberazione dal nazifascismo, infatti, nella primavera del 1945 nella Venezia Giulia, nel Carnaro e in Dalmazia l’italianità era perseguitata dai nuovi occupanti e si compiva la seconda ondata di stragi nelle foibe: si creavano così i presupposti per l’Esodo di 350.000 istriani, fiumani e dalmati. Questa pagina di storia è finalmente di pubblico dominio, ma tanti sono gli aspetti che possono essere ancora approfonditi.

Se ne parlerà nell’incontro che il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e la Società di Studi Fiumani organizzano in occasione del Giorno del Ricordo 2025 presso la Casa del Ricordo (Via di San Teodoro, 72 – Roma) venerdì 14 febbraio alle ore 17:00.

Introduce e coordina Lorenzo Salimbeni (Responsabile comunicazione ANVGD); intervengono Donatella Schürzel (ANVGD Roma), Marino Micich (Archivio Museo Storico di Fiume), Gianni Stelli (Società di Studi Fiumani), Titti Di Salvo (Presidente Municipio IX Roma Capitale) e Andrea De Priamo (Senatore della Repubblica). Sono previsti saluti istituzionali da parte di autorità invitate a partecipare.

 

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