Sono stati gli scantinati delle stazioni Roma Termini e Prenestina a fornire una sistemazione provvisoria ai primi profughi giuliano-dalmati che giunsero nella Capitale nell’immediato dopoguerra, in fuga dal clima di terrore che la nascente dittatura comunista jugoslava stava instaurando nell’Adriatico orientale. Alcuni di questi nostri connazionali in fuga attraverso l’Italia devastata dalla Seconda guerra mondiale vennero a conoscenza che nella periferia meridionale dell’Urbe c’erano i padiglioni che avevano dato alloggio agli operai che avevano cominciato a lavorare all’edificazione dell’EUR, il quartiere che avrebbe dovuto accogliere l’esposizione internazionale del 1942, ma lo scoppio del conflitto sospese l’evento e rimandò a tempi migliori la conclusione dell’opera urbanistica. Quei padiglioni furono occupati da sempre più famiglie di istriani, fiumani e dalmati, i quali dettero così origine al Villaggio Giuliano-dalmata, oggi diventato Quartiere e cuore della presenza della comunità adriatica nella capitale d’Italia.
È stata invece la stazione Ostiense ad aver nuovamente accolto nelle giornate di domenica 16 e lunedì 17 febbraio il Treno del Ricordo, che anche quest’anno sta attraversando la penisola (isole comprese, in quanto l’ultima tappa avrà luogo a Sassari) con a bordo una mostra multimediale che racconta la storia dei profughi giuliano-dalmati, delle foibe e delle violenze che subirono prima di dover abbandonare la terra in cui vivevano radicati da secoli.
Alla cerimonia di presentazione avvenuta domenica mattina hanno partecipato Maria Teresa Bellucci, Vice Ministro del Lavoro e delle politiche sociali; Massimiliano Maselli, Assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio; Ornella Segnalini, Assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture, delegato del Sindaco di Roma; Lamberto Giannini, Prefetto di Roma; Fabrizio Dell’Orefice, Responsabile Relazioni Istituzionali Ferrovie dello Stato Italiane e Federico Mollicone, Presidente VII Commissione (cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati.
Nutrita la rappresentanza del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che ha assistito all’evento ed ha visitato i vagoni attraverso i quali si snoda il percorso espositivo, in cui si alternano pannelli informativi, immagini di repertorio e testi originali recitati da una voce narrante. La mostra è arricchita dall’esposizione di alcune delle masserizie degli esuli, conservate e custodite dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, accanto al quale sta sorgendo l’allestimento museale di Magazzino 26.
Nel corso delle due giornate non solamente sono venuti a vedere la mostra esuli e discendenti di esuli, ma anche tantissime persone interessate a conoscere meglio queste pagine di storia e studenti accompagnati dai docenti, a conferma della capacità divulgativa del progetto. Il Treno del Ricordo è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio che fa capo al Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il quale ha visitato la mostra itinerante lunedì accompagnato da una delegazione dell’ANVGD Roma. [LS]