Per non dimenticare l’Esodo istriano, fiumano e dalmata

07.03.2025 –  Un documentario di 45 minuti, per ricordare ciò che hanno vissuto 350 mila italiani che hanno dovuto lasciare le loro terre all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, quando i luoghi che avevano conosciuto la latinità e la venezianità entrarono a far parte dello stato jugoslavo. Dopo un inquadramento storico ne parlano i testimoni, direttamente oppure attraverso la voce dell’attore Andrea Appi. I materiali storici e le cartine provengono dall’archivio del prof. Guido Porro, nato nel 1932 a Capodistria e scomparso nel 2011.

Secondo di dieci fratelli, insegnante di storia e filosofia nel Liceo Scientifico “Grigoletti” di Pordenone, amministratore e politico apprezzato, fu costretto a lasciare la sua città natale a ventun anni, insieme alla sua famiglia. A quindici anni Porro fu testimone oculare delle persecuzioni nei confronti di chi cercava di professare la propria fede cristiana e del pestaggio del vescovo, monsignor Antonio Santin, avvenuto nel seminario di Capodistria il 19 giugno 1947 in occasione della festa del Patrono: «Io mi trovavo all’esterno della chiesa e, poco distante a me, vidi radunarsi un gruppo di persone. Avevano circondato il vescovo e lo stavano picchiando a bastonate. Non erano militari, era la solita gentaglia mandata per compiere questi massacri. Fu veramente riempito di botte e io vidi il vescovo che sanguinava, pestato a sangue». Il padre Corrado, maestro elementare, che viveva a Capodistria dal 1906, fu arrestato dai partigiani mentre camminava per strada, ma fu salvato per miracolo dall’infoibamento grazie all’intervento di un giovane partigiano che era stato suo allievo a scuola, che gli aprì la porta del carcere e lo fece tornare a casa. Continuò quindi a vivere nella sua città, fino al 1953, fino alla perquisizione della casa da parte della polizia popolare, quando le insistenze degli attivisti comunisti che esortavano gli italiani ad andarsene diventarono insostenibili.

I ricordi del prof. Porro sono stati raccolti nel libro “Via dobbiamo partire”, opera postuma, curato dal figlio Alessandro, già presentata a Gorizia nel marzo 2019. Lunedì 10 marzo alle ore 17:30 nella Sala Dora Bassi, dopo l’introduzione della presidente del comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Maria Grazia Ziberna, sarà lo stesso Alessandro Porro a presentare il documentario.

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