«È stato un successo. Al seminario che si è tenuto a Roma si è parlato di foibe e della storia delle nostre genti». Per Renzo Codarin, presidente della Federazione delle associazioni degli esuli, è un risultato importante che apre definitivamente le porte allo studio delle tematiche legate alle terre istriane, fiumane, giuliane e dalmate. Il seminario, organizzato dalla Federesuli in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione, è stato un'occasione di dibattito tra storici e dirigenti scolastici sui futuri indirizzi di studio delle tematiche storiche del confine orientale. «Questo è il risultato – ha detto Codarin – del lavoro che noi abbiamo portato avanti in questi anni. Si può oggi parlare della nostra storia fuori da uno spirito di parte, facendola rientrare nei libri di testo delle scuole come parte importante della storia dell'Europa».
Al seminario di Roma sono intervenuti anche il giurista Giuseppe de Vergottini e gli storici Giuseppe Parlato, Roberto Spazzali e Raoul Pupo. «Si è trattato di un incontro importante – ha spiegato Pupo – perché rappresenta un salto di qualità all'interno di un dibattito storico che vede da molto tempo varie realtà impegnate, ma soprattutto si tratta di un'assunzione di responsabilità da parte del Ministero nell'indicare delle linee di indirizzo per lo studio della storia del confine orientale». Argomenti che, secondo Pupo, possono rientrare anche in un dibattito storico più ampio che coinvolge l'Europa: «Le vicende storiche del confine orientale sono un nodo fondamentale della storia d'Italia, ma prendono in esame anche questioni che riguardano i diritti umani, la cittadinanza, le identità collettive».
«In termini pratici – ha spiegato Renzo de' Vidovich – abbiamo chiesto al Ministero i nominativi delle case editrici e degli storici che si occupano dell'argomento per poter intervenire con azioni preventive e di scambio di testi che parlano della nostra storia».
Ivana Gherbaz