FIUME La notizia è deflagrata come una bomba: il sindaco di Fiume Vojko Obersnel, 53 anni, socialdemocratico, è stato denunciato dalla polizia per abuso di potere, «avendo procurato danni alle casse comunali per 80,7 milioni di kune (circa 11 milioni e 100 mila euro), con vantaggi per la stessa cifra a favore di ”Trznice Rijeka”, l’azienda che gestisce i mercati cittadini», si legge nella denuncia.
Nel mirino degli investigatori della Questura di Fiume, secondo voci ufficiose, anche Irena Milicevic, assessore cittadino agli Affari comunali, l’ex responsabile dello stesso assessorato Vladimir Bizjak e l’ex direttore di ”Trznice Rijeka” (Mercati di Fiume in italiano) Zoran Lustica. Le quattro denunce sono state depositate dalla polizia alla Procura di Stato conteale di Fiume, chiamata ora a esaminare la clamorosa vicenda, che rischia di decapitare i vertici municipali.
Obersnel, che proprio l’altro ieri aveva celebrato i 10 anni di mandato quale primo cittadino di Fiume, ha tenuto nel primo pomeriggio di ieri una conferenza stampa piena zeppa di giornalisti. «Sono innocente – ha detto di fronte a microfoni, telecamere e registratori – perché non ho alcuna responsabilità per il contratto firmato nel 1999 dall’allora sindaco di Fiume Slavko Linic (anche egli socialdemocratico) e dal proprietario di maggioranza di ”Trznice Rijeka” Ivan Franolic. Dimostrerò di essere completamente pulito, estraneo al caso. Si sta gettando fango contro la mia persona e contro la municipalità, che l’anno scorso era stata proclamata come la più trasparente in Croazia». Al centro della vicenda il contratto Linic–Franolic, dunque. Nel documento finito sotto inchiesta, la Città assumeva da ”Trznice Rijeka” la proprietà di edifici dei mercati, di valore storico e architettonico, situati in una zona in regime di tutela. In cambio, ”Trznice Rijeka” assumeva i diritti di concessione o di gestione dei mercati cittadini, senza alcun concorso pubblico. Insomma, un illecito in piena regola, al quale si sarebbero aggiunti ”travasi” vari, come a esempio il mancato pagamento alla municipalità della tassa di concessione o della tassa sui monumenti. Un andazzo, sostengono nella sede della Questura, che sarebbe andato avanti per 10 anni, dal 2000 ai giorni nostri, con danni per il bilancio municipale per 11 milioni di euro, finiti invece abusivamente nelle casse di ”Trznice Rijeka”. L’accorata difesa di Obersnel, che ha parlato d’innocenza e di contratto ereditato e da rispettare, ha fatto sorgere una domanda nell’opinione pubblica e cioè come mai non sia stato denunciato anche Slavko Linic, firmatario del documento e ritenuto l’eminenza grigia del Partito socialdemocratico, principale schieramento d’opposizione nel Paese. In attesa di sviluppi, va ricordato che alla fine del 2008 il vicesindaco di Fiume Gianni Poropat (Partito popolare) era stato condannato per evasione fiscale a 10 mesi di reclusione, con la condizionale di due anni. Aveva danneggiato l’Erario per circa 27mila euro, venendo rimosso dall’incarico di vicesindaco nel gennaio 2009.
Dopo il ”caso Poropat”, un’altra vicenda sta squassando Palazzo comunale a Fiume, il che ha visto reagire ieri pomeriggio anche il presidente del Partito socialdemocratico Zoran Milanovic. Ha invitato polizia e magistratura ad agire in fretta, per fare completa luce sull’episodio.
Nel contesto ha voluto però ricordare come negli ultimi 30 giorni ben tre membri della Presidenza socialdemocratica, il citato Obersnel e poi Tonino Picula e Zvonimir Mrsic, sindaci rispettivamente di Velika Gorica e Koprivnica, siano stati denunciati dalla forze dell’ordine perché sospettati di abuso di potere. A un giornalista che gli ha chiesto se i tre sindaci socialdemocratici siano sottoposti a processo politico, Milanovic ha risposto «giammai», lasciando intendere che sotto ci sarebbe qualcosa.
Andrea Marsanich