Rispondendo all’interpellanza presentata dal consigliere Edoardo Sasco sulle foibe del Carso triestino trasformate in discariche, l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia all’Ambiente, Elio De Anna ha precisato che «non risultano evidenziati nuovi ritrovamenti in questi ultimi due, tre anni. I rifiuti rinvenuti nelle cavità carsiche risalgono ad abbandoni di vecchia data. Questo non significa però – aggiunge De Anna – che il fenomeno non sia da prendere in considerazione. È obbligatorio che lo Stato, oltre che la Regione, si muova per riportare la legalità, per tutelare questi luoghi di sofferenza e di testimonianza, memoria di tragici fatti”.
La Provincia aveva messo in evidenza la problematica nel 2002 a seguito di un esposto di un’associazione ambientalista, per la presenza di discariche abusive nel sottosuolo del Carso triestino, ricordando l’esistenza di un centinaio di cavità interessate ad abbandoni di rifiuti di vario genere, che risalivano comunque a comportamenti di alcune decine di anni prima.
«In seguito – ha aggiunto De Anna – la Direzione centrale ambiente e lavori pubblici, ha chiesto informazioni ai Comuni della provincia, all’Amministrazione provinciale, all’Ispettorato dipartimentale foreste di Trieste e Gorizia, all’Arpa ed all’Ass 1 Triestina. Risulta che al momento attuale queste strutture stanno raccogliendo elementi in proposito»
L’assessore rileva anche che il Corpo forestale regionale sorveglia sistematicamente il territorio regionale, segnalando alla menzionata Direzione ambiente, i casi di abbandoni rifiuti riscontrati nel corso di tale attività.
«In analogia ad altri luoghi di eccidi di altre ideologie – ha concluso De Anna – esistono misure di sicurezza atte ad impedire deturpazioni e vandalismi, ma anche di tutela e vigilanza per la salvaguardia di questi reperti e per prevenire comportamenti od azioni che possano inficiarne il significato».
(fonte Il Piccolo)