di FRANCO BABICH
LUBIANA Un ministro del governo sloveno e alcuni politici e manager sono da ieri sotto inchiesta della magistratura perchè sospettati di corruzione, abuso d’ufficio e malversazioni nella compravendita di alcuni terreni e immobili. Nel mirino delle forze dell’ordine sono finiti il ministro dell’Agricoltura Milan Pogacnik, i deputati del Partito nazionale sloveno Zmago Jelincic e Srecko Prijatelj, il sindaco di Murska Sobota Anton Stihec e l’ex presidente del consiglio d’amministrazione di ”Luka Koper”, la società che gestisce il Porto di Capodistria, Robert Casar.
I reati che gli vengono contestati sono diversi ma hanno tutti in comune il fatto di essere stati scoperti nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità nella compravendita di immobili per il centro logistico di ”Luka Koper” a Sesana. Gli illeciti, secondo indiscrezioni, riguardano pure l’acquisto di terreni per campi da golf. L’operazione di ieri, risultato di mesi di indagini, è scattata poco prima di mezzogiorno a Solcano, quando la polizia ha fermato uno dei sospettati subito dopo che questi ha intascato una somma – forse una tangente, oppure, come si ipotizza, il frutto di un ricatto – di 320mila euro. Il direttore della Criminalpol slovena non ha voluto fare il suo nome, ma sembra trattarsi di Srecko Prijatelj. Il deputato, di casa a Sesana, era già sotto osservazione delle forze dell’ordine per essere stato coinvolto – così come l’impresa di cui sua moglie è cofondatrice, la ”Premik Invest” – nella compravendita dei terreni per il futuro grande centro logistico della ”Luka Koper” a Sesana. Quegli immobili sono stati pagati abbondantemente oltre il loro reale valore, e da lì, alcuni mesi fa, sono partite le indagini. Ieri, invece, la polizia è uscita allo scoperto, dopo avere colto Prijatelj con le mani nel sacco per un affare diverso, ma comunque tutt’altro che pulito. La persona che gli ha dato il denaro, ha spiegato la polizia, era stata minacciata. L’altro filone della stessa inchiesta ha portato alla scoperta di manipolazioni nella gestione di terreni nel comune di Murska Sobota. In quest’altro affare, emerso sempre dalle indagini sull’acquisto di immobili per un centro logistico della ”Luka Koper” a Beltinci, sarebbero coinvolti il sindaco di Murska Sobota Anton Stihec, il ministro dell’Agricoltura Milan Pogacnik e il presidente del Partito nazionale sloveno Zmago Jelincic.
Stihec, in serata, ha negato di essere stato coinvolto in qualità d’indagato. Ha semplicemente collaborato all’inchiesta, questa la sua spiegazione, mettendo a disposizione degli organi inquirenti la documentazione richiesta. Ieri, oltre ai fermi, ci sono state numerose perquisizioni. La Polizia ha perquisito il Ministero dell’agricoltura e, per la prima volta, anche la Camera di Stato, precisamente l’ufficio del gruppo parlamentare del Partito nazionale sloveno. Perquisizioni sono state fatte anche nella sede del Partito e nell’abitazione del suo presidente Zmago Jelincic, il quale ha avuto solo il tempo di dire ai giornalisti di considerare le indagini ”un attacco del ministro dell’Interno Katarina Kresal”. In serata si è fatto sentire anche il premier Borut Pahor. «Ognuno si muove nell’ambito delle proprie competenze» ha spiegato, aggiungendo di essere stato informato dell’operazione della polizia quando questa era già in corso.