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25 mar – Coordinamento Adriatico a Roma con la nostra toponomastica

Mercoledì 24 marzo, presso la suggestiva sede di Santa Marta al Collegio Romano – in uso al Segretariato Generale del Ministero per i beni e le attività culturali – ha avuto luogo il convegno scientifico finalizzato alla presentazione dei volumi La Toponomastica in Istria, Fiume e Dalmazia, ricerca pubblicata da un gruppo di studiosi italiani e stranieri al fine di ricostruire la cartografia dell’Adriatico orientale dalle origini alla metà del XIX secolo. L’Associazione Coordinamento Adriatico con l’Università Popolare di Trieste e l’Istituto Geografico Militare di Firenze sono i promotori di quest’opera di oltre 1500 pagine, strutturata in due volumi di tre tomi completi di CD Rom. La giornata beneficiava del Patrocinio dello stesso Ministero per i beni e le attività culturali. In rappresentanza dell’onorevole ministro Sandro Bondi, ha indirizzato ai presenti un’allocuzione di saluto il dott. Raffaele Iannuzzi, che ha ribadito l’interesse e l’attenzione del Dicastero verso la raccolta di studi illustrata nella mattina. L’iniziativa si è giovata di buon concorso di presenze, sia tra gli specialisti dei diversi settori interessati, che tra gli estensori dell’Opera, come tra gli interessati allo Studio esaminato.

I contenuti della Raccolta sono stati disaminati nella loro interezza, durante il corso dell’assise dai curatori – prof. Giuseppe de Vergottini, prof. Luciano Lago, prof. ssa Valeria Piergigli – mentre si sono segnalati per ricchezza interpretativa e per l’approfondimento tecnico e tematico i contributi del prof. Carlo Alberto Mastrelli, del generale Antonio De Vita (Comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze) e del prof. Claudio Rossit. Ricchi di spunti orientativi e di suggestioni dialettiche e trasversali, sono poi stati gli interventi della dott. ssa Orietta Selva e del dott. Dragan Umek. Di particolare rilevanza per il grande valore formativo e indicativo la presenza dei delegati dell’Associazione dei Geografi Italiani, della Società Geografica Italiana e della «Rivista Geografica Italiana».

Con la pubblicazione dei volumi considerati, da parte dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, l’associazione Coordinamento Adriatico ha inteso colmare la carenza di uno studio sistematico dei toponimi in quei territori un tempo sotto la sovranità italiana o comunque inclusi nell’area culturale e linguistica italiana. Dopo una attenta e significativa ricostruzione della cartografia storica (dalle origini alla metà del secolo XIX) e della cartografia geodetica (dalla metà del secolo XIX ad oggi) dei territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, la ricerca è dedicata allo studio dei toponimi nei territori dell’Istria e del bacino adriatico orientale, che evidenziano la stratificazione di una straordinaria ricchezza di tradizioni linguistiche e dialettali, specialmente nelle varianti del latino, del veneto e dell’italiano. Inoltre, in ragione del carattere multidisciplinare della scienza toponomastica, si è ritenuto utile affiancare alla ricostruzione cartografica e dei toponimi uno studio giuridico-comparato avente ad oggetto la disciplina delle denominazioni topografiche e del «bilinguismo visivo» negli attuali ordinamenti della Slovenia e della Croazia a garanzia della minoranza autoctona italiana. Senza trascurare i contributi di linguisti e glottologi, lo studio giuridico contiene altresì riferimenti ai principi affermati nella comunità internazionale e ad alcune delle più significative esperienze europee contemporanee a tutela delle rispettive comunità minoritarie.

L’intera trattazione si è avvalsa del prezioso materiale cartografico reso disponibile dall’Istituto Geografico Militare nonché delle competenze di un dipartimento dell’Università degli Studi di Trieste e di un gruppo di giuristi e studiosi di diversi atenei italiani e stranieri. La realizzazione della ricerca, che rientra altresì tra le iniziative del Gruppo Studi storici e sociali Historia di Pordenone, si inserisce nelle finalità previste dalle leggi n. 72 del 2001 e n. 193 del 2004. Le citate normative hanno dotato in modo stabile il nostro ordinamento di risorse volte a salvaguardare le tradizioni storiche, culturali e linguistiche italiane delle comunità istriane, fiumane e dalmate residenti in Italia al fine di tutelarne il patrimonio popolare e il legame storico con le terre di origine. Utilizzando queste risorse messe a disposizione grazie al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero per i Beni e le Attività culturali, la ricerca di Coordinamento Adriatico sulla toponomastica si presta a dare risposte al tema, che riveste natura di questione nazionale, della permanenza di elementi del patrimonio storico nazionale al di fuori dei nostri confini, immutabili nell’Europa di oggi.

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