dal Corriere della Sera del 15 aprile 2010
(…) Ora Paolo Rossi porta in giro per l’Italia il Mistero Buffo. «Vado nella casa della carità di don Colmegna a Milano, nelle scuole del Reggiano, e nel carcere di Bollate. Ha organizzato Vallanzasca. Il pienone è sicuro: i detenuti non hanno altra scelta». Il suo fondo anarchico viene fuori quando difende i dissidenti dell’amata Cuba: «Proprio chi si è entusiasmato per la rivoluzione cubana non deve vergognarsi ora di criticare il regime cubano». E quando racconta storie di famiglia. «Due anni fa, con il mio primogenito Davide, ho accompagnato mio padre, che ha combattuto in Jugoslavia, a cercare i corpi dei suoi commilitoni gettati dai titini nelle foibe. Non li trovammo: quella è zona termale, sul posto magari avevano costruito un percorso benessere. Noi siamo di Monfalcone. Bisiacchi, che secondo Magris può significare sia "gente tra due acque", l’Isonzo e il Timavo, sia "gente in fuga". Come i carpentieri del mio paese, bastonati per vent’anni dai fascisti e, passata la frontiera dopo la guerra, dai comunisti».
Aldo Cazzullo
(l'attore Paolo Rossi)