LETTERE
Desideriamo intervenire brevemente a proposito delle affermazioni dello scrittore Boris Pahor di recente riprese sulla stampa.
Argomentando con la passione, civilissima e rispettabilissima, che gli proviene dall’aver sperimentato personalmente le persecuzioni attuate dal regime fascista nei confronti del suo popolo, Pahor ha preso una netta posizione contro il Giorno del Ricordo, definendo antieuropea la Legge del Parlamento italiano che l'ha istituita nel 2004. Ciò che ispira in senso contrario a un concorde spirito europeista tale Legge, secondo Pahor, è l’unilateralità, quando non la schietta faziosità, che avrebbe condizionato tanto la lettera quanto l’effettiva applicazione della giornata celebrativa. Pahor sostiene che la memoria delle foibe e dell’esodo viene sistematicamente disgiunta dal ricordo, altrettanto necessario, delle sopraffazioni subite dagli sloveni durante il ventennio mussoliniano, slegandola in tal modo da una lettura complessiva delle vicende del Novecento giuliano.
Ci preme sottolineare che proprio una lettura di questo tipo, capace di abbracciare nella loro complessità e nella loro intima concatenazione tutti i momenti di quella tragica storia, rientrava consapevolmente nelle intenzioni e negli obiettivi delle forze politiche che approvarono il Giorno del Ricordo: lo testimoniano sia l’intenso dibattito parlamentare che ne accompagnò lo svolgimento, sia i principi enunciati nella premessa del provvedimento legislativo. Ed è fedele a questi orientamenti di fondo che il Presidente della Repubblica ha esplicitamente ribadito, nel suo saluto per il 10 febbraio del 2009, la necessità di dare riconoscimento alle sofferenze provocate al popolo sloveno dal fascismo e dal nazionalismo italiano.
Difficilmente si può negare che grazie al Giorno del Ricordo si è potuta sviluppare e diffondere nel Paese una più avvertita sensibilità verso la storia del confine orientale nel suo complesso. Una sensibilità da cui hanno tratto alimento anche l’attenzione e il consenso che finalmente sono stati tributati alla biografia e all'opera di uno scrittore come Boris Pahor.
Patrick Karlsen
Stelio Spadaro