LUBIANA L'Accordo sloveno – croato sull'arbitrato internazionale come strumento per risolvere il contenzioso confinario tra i due Paesi, già ratificato dai due Parlamenti, in Slovenia sara' sottoposto anche a referendum. Con 78 voti a favore e nessun contrario, lo ha deciso ieri la Camera di stato che ha stabilito anche la data della consultazione: i cittadini sloveni andranno alle urne, per esprimere un parere che sarà vincolante per il governo, domenica 6 giugno. Il dibattito in aula ha comunque rivelato quanto profonda sia la spaccatura tra le forze politiche slovene sul contenuto dell'Accordo arbitrale: per i partiti della maggioranza è un documento che tutela gli interessi di Lubiana e che segnerà la fine della diatriba, mentre per l'opposizione l'intesa è penalizzante per la Slovenia, in quanto non le garantisce l'accesso territoriale e sovrano dal golfo di Pirano alle acque internazionali. L'accordo, sottoscritto dai premier sloveno Borut Pahor e croato Jadranka Kosor il 4 novembre 2009 a Stoccolma, affida a una Corte atbitrale internazionale il compito di stabilire la linea del confine terrestre e marittimo, il collegamento – in inglese «junction» – delle acque territoriali slovene con quelle internazionali e le modalità di sfruttamento delle risorse marine dell'area. Punto di partenza è la situazione in data 25 giugno 1991, quando i due Paesi hanno proclamato l'indipendenza.