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NAPOLITANO: FU PULIZIA ETNICA PER ANNETTERE QUEI TERRITORI

Nella solenne cornice del Quirinale, il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ha consegnato ai congiunti  degli infoibati la
onorificenza e il diploma previsti dalla Legge Istitutiva del Giorno del
Ricordo. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, il vicepresidente del Senato Gavino Angius, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro per i beni e le
attività culturali Francesco Rutelli, il Sindaco di Roma Walter Veltroni e
il Prefetto di Roma Achille Serra. Rappresentate ai più alti livelli le
autorità militari e civili, nonché delle associazioni degli esuli Giuliani
e Dalmati. La prolusione storica è stata tenuta dal Sen. Paolo Barbi, il
cui intenso intervento ha reso omaggio alla storia di sacrifici e di
sofferenze della popolazione italiana dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia, costretta ad abbandonare la terre natali dal disegno
annessionistico della Jugoslavia di Tito e dal trattato di Pace del 10
febbraio 1947.
Ha preso la parola per primo il Vice Presidente del Consiglio Rutelli, il
quale ha voluto rimarcare l’oblio sofferto dai profughi Giuliani e Dalmati
ed ha sottolineato la necessità che questa pagina di storia italiana venga
oggi recuperata interamente e consegnata alle nuove generazioni anche
attraverso la consapevolezza che la storia della Venezia Giulia e della
Dalmazia è storia italiana.
Ha preso quindi la parola il Sen. Paolo Barbi che ha incentrato la sua
prolusione sulla sua esperienza storica, politica e personale di
Presidente, per molti anni, della ANVGD, associazione che fin dal 1945 ha
avuto cura di non disperdere le comunità degli esuli sparse in Italia. Il
Sen. Barbi ha voluto proiettare la tragica esperienza del confine
orientale in una dimensione futura di pacifica convivenza nel
riconoscimento della storia e dell’identità italiane di quei territori.
Si è quindi svolta la cerimonia vera e propria di consegna, da parte del
Presidente della Repubblica, delle onoreficenze; tra i familiari degli
infoibati ricordiamo: Franco Luxardo e Maria Luxardo, stretti congiunti
dei Luxardo di Zara, soppressi per annegamento dai partigiani titini;
Giuseppe Sincich, figlio dell’autonomista fiumano fatto sparire nel 1945 e
il figlio di Vincenzo Serrentino, ultimo Prefetto di Zara italiana,
fucilato dopo sommario processo. Anche per le altre onoreficenze assegnate
è stata letta la motivazione, evidente la commozione dei presenti.
Al termine della consegna ha preso la parola il Presidente Napolitano;
forti intense e chiare le sue parole quando ha espressamente riconosciuto
l’italianità della Venezia Giulia e il carattere di pulizia etnica
sistematica che ebbero le violenze, gli eccidi e le intimidazioni ai danni
degli italiani originari di quelle terre. Parole che hanno suscitato
grande attenzione da parte dell’uditorio presente. Concetti, i suoi, che
confermano la correttezza del percorso seguito fin qui dalle associazioni
degli esuli verso il riconoscimento della verità storica. Il Presidente
Napolitano ha  parlato esplicitamente di “violenza jugoslava” ed ha
espresso la sua vicinanza, a nome della Repubblica Italiana e delle sue
istituzioni, ai profughi Giuliani e Dalmati, che tanti anni hanno atteso
con dignità e orgoglio il vedersi riconosciuto il loro sacrificio.
La cerimonia al Quirinale è stata seguita da un’analoga manifestazione
alla Prefettura di Roma, con la consegna, da parte del Prefetto Serra, di
altri attestati ai familiari di infoibati.
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