Raccogliamo qui per i nostri lettori, opinioni ed umori giunti in queste ore da tutta l'ANVGD sul tema storico alla Maturità di quest'anno, dedicato alla storia del confine orientale.
Non posso che esprimere il mio sincero apprezzamento: il nostro dramma è divenuto nuovamente di grande attualità ed il Ministro ritiene che la sua conoscenza debba essere patrimonio di tutti. Ciò favorirà senza dubbio lo studio delle nostre vicende, che nonostante la legge sono ancora molto poco conosciute: significativi sono i risultati dei sondaggi commissionati dall'Anvgd, per cui il 60 % degli italiani non sa nulla delle foibe e ben l'80 % dell'esodo.
Rodolfo Ziberna, presidente Comitato ANVGD Gorizia e vicepresidente nazionale
Il primo impulso è stato quello di alzare le braccia e, con piglio giovanile, dire : "E vai! Ce l' abbiamo fatta!" …quasi un secondo "Giorno del Ricordo". Ed a seguire mi son detta: "Come la prenderanno all'Università di Padova? Quasi quasi contatto il Rettore e sento il suo …commento! Comunque sento oggi come un giorno speciale, ricco di emozione e di gratificazione.
Italia Giacca, presidente Comitato ANVGD Padova e consigliere nazionale
Dopo tante lettere e tante attese per poter parlare con qualche preside e proporre di coinvolgere gli studenti per il Giorno del Ricordo, dopo tante risposte negative che si giustificavano lasciando la iniziativa alla libertà di scelta ed alla (in)sensibilità dei singoli insegnanti, ecco che finalmente il tema accantonato o trascurato entra nella scuola dalla porta principale. Vedremo quanti studenti avranno scelto di affrontarlo e quanti professori saranno più disponibili al prossimo 10 febbraio.
Franco Rismondo, Comitato ANVGD Ancona
E' positivo il fatto che agli esami di maturità sia stata data la possibilità di scegliere il tema sulle foibe. Sarà interessante vedere in quanti l'hanno scelto, sarà un indice di conoscenza delle nostre vicende e, inoltre, sarebbe pure interessante riuscire a sapere, se possibile, il contenuto degli svolgimenti per appurare la consapevolezza degli avvenimenti e la loro aderenza agli eventi storici.
Mi piacerebbe sapere anche le reazioni "politiche" al tema proposto, che penso non mancheranno certamente, in particolare quelle di stampo negativo.
Flavio Rabar, presidente Comitato ANVGD Ferrara e consigliere nazionale
E' indubbiamente un segnale che anche nelle nostre Scuole si è entrati nella maturità del sentire, del ragionare, nel considerare reali, e non piagnistei, le sventure del confine orientale italiano dal 1943 al 1945, ed oltre. Di considerare finalmente degni dell'attenzione del popolo italiano scolarizzato il dramma umano degli italiani dell'Istria, Fiume, Gorizia, Zara e Trieste.
E’ di domenica l'incontro con una giovane, Maja, di madre slovena e padre italiano; lei vive, e lavora in Italia, le sue scuole fino alle superiori hanno l'impronta croata. Della nostra storia sa pochissimo: è venuta a casa mia per sentire, per parlare, per documentarsi. Vuole sapere, così come gli studenti di una classe del Liceo di Rovereto, ed i ragazzi delle ultime classi delle medie della Val di Non. Ascoltano in silenzio una Storia che a loro è sempre stata negata.
Ora è argomento dell'esame di Maturità; è una pagina che giorno dopo giorno abbiamo raccontato, evitando di focalizzare l'attenzione sugli gli orrori del come sono morti i nostri italiani e però puntualizzando quanto siamo stati emarginati e per sessant'anni zittiti ed i nostri morti ignorati.
Sono molto curiosa di sapere quanti ragazzi sceglieranno quest'argomento e come verrà svolto, considerato che i libri di testo finora poco raccontano.
E' una proposta che finalmente bisognava fare anche per spiegare l'elisione dall'Italia dei territori sul confine orientale e la scomparsa di un popolo che comunque, seppur volutamente frammentato, vuole continuare a vivere per non dimenticare ed essere dimenticato dalla Storia.
Cosa racconteranno gli studenti, come spiegheranno l'evoluzione di un periodo molto complesso e mai veramente chiarito?
Anna Maria Marcozzi Keller, presidente Comitato ANVGD Trento e consigliere nazionale
"Straordinario", tipicamente "italiano" che dopo oltre sessant'anni di testi scolastici privi di ogni notizia nel merito, venga inserito questo tema negli esami di maturità, non credo verrà scelto dal 3% dei candidati, a giusta ragione. Altrettanto assurda la pretesa di estendere la disanima dal patto di Londra che richiede studi
estremamente approfonditi. Osimo da solo poteva ben valere la trattazione ed anzi, non scelta da alcun candidato, avrebbe dimostrato come l'intera operazione di tradimento operata da DC-PSI-PC, concepita ed attuata sotto banco, fosse stata perfettamente riuscita.
Avrei considerato più interessante valutare l'opinione giovanile in merito alla stretta di mano che il 13 Luglio Napolitano, Turk e Josipovic si daranno in piazza Unità a Trieste ed anche un sondaggio a tal proposito della "nostra Gente".
Giovanni Ghiglianovich, presidente Comitato ANVGD Belluno
Sono istriana, nata a Pinguente, e da lì esule a 12 anni il 2 maggio 1947. Sono Consigliere del Comitato ANVGD di Varese da circa 30 anni e devo dire che già ben prima della promulgazione della legge n.92/2004, noi del Comitato abbiamo portato la nostra storia e le nostre testimonianze nelle scuole di Varese e Provincia, medie, superiori ed anche Università. Siamo sempre stati accolti molto bene dai Presidi e dai Docenti e seguiti con vivo interesse dagli studenti.
Se questo impegno ha portato qualche studente, che oggi ha affrontato i temi dell'esame di maturità, a scegliere quello riguardante la nostra storia penso che possiamo ritenerci soddisfatti. Mi piacerebbe sapere, quando fosse possibile, quanti studenti di tutta Italia hanno scelto questo tema.
Grazie anche al Ministro Gelmini ed al suo Ministero.
Gianna Rigo Miglierini, consigliere Comitato ANVGD Varese
Sono compiaciuto che per la prima volta, nella scuola italiana, il tema storico degli esami di maturità 2010, ha affrontato un argomento ancora buio,specie tra i giovani: "Le Foibe". Ma, ahimè, ad uno primo momento di gioia ed entusiasmo, è subentrata l'angoscia in quanto, la traccia di storia, è stata sentita pochissimo nelle scelte dei ragazzi che si sono orientati, prevalentemente, sugli altri argomenti.
Sulle foibe si è rotto sì il silenzio di Stato ma, nella scuola, purtroppo, persiste l'ignoranza e la disinformazione (nonostante gli ultimi interventi del Ministero della Pubblica Istruzione). Dal seguito che ha avuta la traccia di storia, è evidente che, gran parte dei docenti continuano ad ignorare i fatti legati alle foibe ed all'esodo, per non parlare poi dei dirigenti scolastici(o di gran parte di essi) che continuano a non ottemperare alle disposizioni ministeriali che raccomandano di celebrare il "Giorno del Ricordo" nella stessa misura riservata alla resistenza ed alla Shoa.
Certo non si poteva chiedere ai ragazzi di ricordare fatti che non si conoscevano ma mi auguro che per il futuro, le offerte formative nelle scuole possano dare spazio anche a questa pagina di storia, richiedendo ed accettando gli intereventi degli esuli che in prima persona sono stati interessati al dramma dell'esodo o sono stati colpiti negli affetti dalla tragedia delle foibe. Solo quando tutta la storia diventerà realmente "MAESTRA DI VITA" la nostra coscienza nazionale potrà essere condivisa da tutti, specie dalle giovani generazioni.
Giuseppe Dicuonzo, delegato ANVGD Barletta
Esprimiamo volentieri la nostra partecipazione per questo importante traguardo!! Ho letto un po' di rassegna stampa locale (Piemonte) dove gli studenti si lamentavano del tema "marginale e poco conosciuto e trattato dai testi scolastici" riguardo le foibe. E' ora che si studi e se ne parli… Proprio in occasione del Giorno del Ricordo 2010 abbiamo fornito materiale sulla questione orientale, esodo e foibe ad alcuni liceali di Saluzzo (CN) per una tesina da presentare ad un concorso della Regione Piemonte, di cui poi sono risultati vincitori! Grande soddisfazione per noi tutti e riconoscenza da parte di questi ragazzi che hanno così potuto approfondire l'argomento a noi caro. Spero vivamente che alcuni di loro abbiano svolto alla Maturità il tema sulle foibe con successo!!
Flavia Zuccon, consigliere Comitato ANVGD Cuneo
Con gioia e stupore abbiamo appreso la notizia che uno dei temi proposti per l'esame di maturità era inerente al 10 Febbraio, alla tragedia delle Foibe ed al problema dei confini orientali d'Italia.
E' sicuramente un passo avanti ma la bassissima percentuale di studenti (0,6%) che ha scelto questo tema e che quindi si presume ne siano informati, ci fa riflettere come sia stata, fino ad oggi, volutamente carente l'informazione fornita dalla Scuola Pubblica e dai libri di testo in merito.
Sarà certamente auspicabile per gli anni a venire, a cominciare dall'anno prossimo, 150' anniversario dell'Unità d'Italia, una maggior presenza dell'Associazione e degli Esuli nelle Scuole, non lasciando spazio a negazionisti e/o giustificazionisti che negano,come già accaduto, la Verità Storica appropriandosi della Giornata del Ricordo.
Andrea Santarato, del Comitato ANVGD Monza-Brianza
Solo lo 0,6 % dei maturandi 2010 se l'e' sentita di affrontare il tema storico. Perche' ?
Semplice: uno studente ad un esame sceglie di prodursi su cio' in cui e' piu' preparato (che non sempre e non necessariamente coincide con quello che piu' "gli piace"); su questo argomento non erano preparati: non avevano letto, non avevano studiato, non avevano analizzato, compreso, riflettuto.
Nulla. Da anni.
Ci voleva questa inaspettata occasione per sentir risuonare forte e chiaro "…MA …IL RE E' NUDO !" a rendere di tutta, plateale e drammatica evidenza la penosissima posizione dell'Istruzione e della "cultura" italiana su questi fatti. Si fatica anche a gioirne, tanto e' il peso dell'angoscia trascorsa e dello sgomento al successivo generale, sistematico e apparentemente incontrovertibile oblio.
Apparentemente: infatti con gli occhi lucidi ed il cuore gonfio di commozione tendiamo ora il testimone con mano piu' ferma e fiduciosa verso le nuove generazioni defraudate non solo nel loro patrimonio territoriale di Italiani, ma anche del loro diritto di conoscere per poter comprendere e valutare.
Antonio Florio, del Comitato ANVGD Bergamo
E' con grande soddisfazione che ho appreso la notizia del tema sulle Foibe assegnato agli esami di maturità agli studenti italiani. Dopo la Giornata del Ricordo è un altro riconoscimento che la nostra tragedia fa parte dell storia italiana e come tale va studiata. Ma il mio pensiero va alle centinaia di patrioti che io, nell'ANVGD dall'esodo del febbraio 1947, ho conosciuto: grazie infatti alle centinaia di iscritti, dai presidenti nazionali ai dirigenti dei periferici Comitati Provinciali, che hanno sacrificato tempo e denaro per mantenere in vita l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – in mezzo a tante difficoltà – che oggi si raccolgono questi risultati. A loro va quindi la gratitudine di noi tutti.
Lino Vivoda, consigliere nazionale onorario ANVGD
La scarsa adesione a trattare il tema delle foibe è conseguenza dell'assoluta mancanza di informazione in merito, soprattutto da parte degli insegnanti succubi di un'ideologia che impone il silenzio circa la responsabilità di quegli avvenimenti e le decennali interessate coperture. E' necessario pervenire ad una corretta memoria del tributo di sangue di migliaia di innocenti uccisi per odio etnico e di sacrifici di trecentocinquanta mila esuli.
Va dato merito all'ANVGD di stimolare le coscienze, di non alimentare rancori ma di esortare soprattutto i giovani ad immergersi nel nostro passato per conoscere i fatti. E' fondamentale che ciascuno si impegni in tutte le organizzazioni culturali e sociali. L'ANVGD indica concorsi nelle scuole e nelle università con borse di studio con il contributo di noi esuli.
Dal 1948 l' Opera Assistenza Profughi, raccogliendo offerte di generosi privati, ha fatto uscire dai campi profughi decine e decine di migliaia di giovani e gli ha fatti studiare fino al diploma nei vari collegi dove hanno rinvigorito l'amore patrio e rafforzato i loro ricordi natii.
Molti di loro, come quelli del glorioso convitto Fabio Filzi, che ancora oggi si riuniscono, manifestano piena disponibilità ad essere testimoni di quelle tragiche vissute vicende: perchè non appellarsi anche al loro contributo affinchè quanto è accaduto al confine orientale diventi conoscenza comune.
Alceo Ranzato, consigliere Comitato ANVGD Ferrara
Il 22 giugno 2010 per noi esuli è stata “un’altra vittoria tutta nostra!”; un’altra data da segnare nel difficile cammino di riconoscimento e conoscenza della nostra tragedia che, dopo averla tanto dolorosamente e dignitosamente vissuta e subìta, ci è stata negata. Il tema assegnato agli esami di maturità e divulgato attraverso gli organi di stampa, internet, TV, radio, ecc… , è inoltre un ulteriore incoraggiamento per noi tutti a proseguire nel raggiungimento del fine comune e che, per quanto riguarda il Comitato Provinciale di Varese, è iniziato ancor prima dell’istituzione del “Giorno del Ricordo”: far conoscere agli Italiani –ed in particolare ai giovani- con onestà intellettuale la storia legata alle foibe, all’esodo delle popolazioni giuliane, dalmate, istriane nonchè del triste destino del confine orientale italiano. Gli Italiani devono sapere che l’Istria, Fiume, Zara, “el nostro bel mar”, i suoi monumenti, la sua cultura, era ITALIA! E allora tutti uniti non molemo e andemo avanti….!!!!
Sissy Corsi, presidente Comitato ANVGD Varese e consigliere nazionale
Tutto il nostro popolo disperso di esuli ha accolto con soddisfazione al limite dell' incredulità e con commozione per i nostri padri, che per lo più non hanno fatto in tempo a ricevere questo risarcimento morale, la notizia della scelta di un tema sul confine orientale agli esami di maturità. Mettendoci nei panni dei candidati, ci chiediamo però di quali strumenti disponessero per affrontarlo, dato il deserto di parole sull' argomento nei testi scolastici e il rifiuto ideologico o l' insipienza di troppi docenti sulle complesse vicende delle foibe e dell' esodo.
Ci auguriamo che abbiano loro giovato le conferenze e le pubblicazioni che molti di noi hanno fornito anche in questo anno scolastico, ma saranno bastate per produrre un lavoro documentato ed articolato, data la vastità della tematica? Temiamo di no, ma non importa, un altro sasso è stato gettato nello stagno, anche ieri gli Italiani si saranno ricordati che esistiamo o si saranno chiesti chi siamo, cosa siano le foibe, oggetti misteriosi che speriamo non abbiano assimilato agli UFO di cui si parla in un' altra traccia. . .
E se la maggioranza dei candidati non è stata in grado di affrontare il tema su di noi, promuoviamoli lo stesso : NON MATURI scriviamolo accanto al nome dei loro insegnanti, che non gli hanno insegnato nulla di questa tragedia italiana.
Adriana Ivanov Danieli, consigliere Comitato ANVGD Padova
Come istriana e come insegnante che in questi ultimi sei anni ha avuto numerosi e felici incontri con le scuole, ma anche dei rifiuti da parte di professori prevenuti ideologicamente per non si sa quali paure, forse quelle di veder crollare i loro ultimi miti, sono felicissima che la nostra storia e la nostra tragedia siano entrate nella scuola attraverso un compito sule foibe che ha avuto risonanza a livello nazionale.
Mi auguro che "la sferzata" del Ministro Gelmini serva a convincere chi ancora resiste, a considerare quel periodo storico come parte integrante della storia d'Italia che è necessario affrontare con onestà intellettuale alla ricerca di una verità non più dilazionabile.
I giovani studenti hanno diritto di conoscere a fondo le dinamiche che hanno portato ai due nazionalismi, di destra e di sinistra colpevoli di tante tragedie e di straziante dolore; diritto che deve essere loro garantito dalla scuola attraverso i suoi insegnanti.
Franca Dapas, consigliere Comitato ANVGD Padova
Il destino di un popolo si misura dalla tenacia con la quale è capace di confrontarsi di fronte alle più dure difficoltà. Certamente alla nostra gente quella tenacia non è mai venuta meno se pensiamo, che al dolore dell'esilio si era aggiunta la mortificazione per quel perfido muro di gomma che aveva circondato la nostra storia. Nessuno si è arreso, nessuno se ne è fatta una ragione, grazie anche al costante impegno dell'Aasociazionismo Giuliano-Dalmata. Ora anche un Paese distratto e per troppi anni mal guidato, ha finalmente riconsegnato dignità e valenza nazionale alla vicenda dell'Adriatico orientale.
Ogni esule ha contribuito a mettere le mani nella ricostruzione di una verità radicata in trecentomila memorie e rafforzata da una volontà collettiva caparbia nella difesa della propria identità.
E' una vittoria di tutti, ma è soprattutto la vittoria di quanti con equilibro e serietà hanno saputo confrontarsi con le istituzioni spesso in situazioni complicate dall'indifferenza o peggio dalla diffidenza complice di chi aveva troppo da nascondere. A questo punto credo sia onesto stringerci la mano tra noi che abbiamo contribuito a costruire questo percorso, con pazienza e senso di responsabilità senza mai eccedere in velleitarismi autoreferenziali.
Roberto Predolin, consigliere nazionale ANVGD
Che i ragazzi a scuola studino poco la drammatica vicenda delle foibe non mi sorprende più di tanto. Direi che non è una novità. Il problema non è tanto che i programmi non vengono completati quanto che nei libri di testo questa pagina spesso non è affatto trattata oppure lo è in modo stringato.
Per noi, comunque, l’indicazione della traccia rappresenta una grande soddisfazione: per troppo tempo le foibe sono state dimenticate ma ora, finalmente, hanno avuto il riconoscimento istituzionale. Non è più come una volta. In collaborazione con gli assessorati alla Pubblica Istruzione e con l’Ufficio scolastico provinciale di Venezia, stiamo entrando, seppur con fatica, negli istituti a promuovere percorsi di educazione. Indubbiamente il titolo indicato alla Maturità, per la prima volta, è un altro segnale importante di attenzione. La strada è ancora lunga, ma questo percorso, specialmente nelle scuole, è fondamentale per fare chiarezza su una pagina di storia italiana.
Alessandro Cuk, presidente Comitato ANVGD Venezia e consigliere nazionale
Fino al termine della II guerra mondiale, le Foibe erano poco conosciute, per chi sapeva, erano delle cavità caratteristiche del Carso, che si congiungevano con dei fiumi sotteranei, formando una zona terrestre molto particolare. Venivano anche considerate, degli inghiottitoi poco freguentati, poco esplorati, essendo buchi molto profondi, dai quali stare lontani per la loro pericolosità.
C'è voluta una guerra, c'è voluto un regime comunista, c'è voluto l'odio che le genti balcaniche, croati, serbi sloveni ecc., accompagnato da un nazionalismo fanatico, per trasformarle nel nostro maggior sacrario, nelle nostre tombe più care, perchè vi hanno perso la vita circa 12.000 nostri connazionali. Uccisi, buttandoli, qualche volta legati, in queste cavità e cosa più orrenda, ancora vivi.
Oggi sono più conosciute e devono questo fatto alla morte dei nostri compaesani, che indifesi, hanno contribuito a renderle famose.
Involontariamente, abbiamo fatto della pubblicità gratuita a un posto, che rappresenta la primaria caratteristica delle nostre terre.
Ah, se fosse stato possibile non farla questa pubblicità!!!! Perchè oggi, a fronte dello notorietà raggiunta, esse rappresentano il nostro più prestigioso e onorato monumento tombale, che è diventato un luogo consacrato, sul quale non si può scherzare, ma solo unirsi a noi nel rispetto per l' importanza che essa "Foiba" rappresenta, per tutti gli "Esuli" sparsi nel mondo.
Vittorio Miletti, segretario Comitato ANVGD Massa Carrara