Comunicato stampa
UNA STORIA ITALIANA RITORNA “ITALIANA”
LE FOIBE E L’ESODO GIULIANO-DALMATA
1947 – 2007
Roma, 12 febbraio 2007
Chi temeva e chi sperava che il Giorno del Ricordo sarebbe stato obliterato per la diversa situazione politica è stato smentito.
In tutta Italia la giornata si è celebrata con partecipazione di popolo, raccolto intorno agli esuli istriani, fiumani e dalmati e ai loro discendenti, dalla Foiba di Basovizza presso Trieste, luogo emblematico dei massacri, al Palazzo del Quirinale, dove il Presidente Giorgio Napoletano ha pronunciato parole chiare e dure, parlando di “riconoscimento troppo a lungo mancato”, di “un’ondata di cieca violenza”, di “un disegno di sradicamento della presenza italiana da quella che era e cessò di essere la Venezia Giulia”, di una “disumana ferocia” che si concluse in una “pulizia etnica”; infine di “una congiura del silenzio” per “pregiudiziali ideologiche”, “cecità politica” e “calcoli diplomatici”.
I media, dalla stampa alla Tv, hanno risposto con un’attenzione e una solidarietà sincera che la stessa classe politica forse non si attendeva.
Per troppi esuli questo riconoscimento arriva tropo tardi. “L’Italia è stata feroce – ha detto l’istriano Adriano Sansa, ex-sindaco di Genova – e la verità arriva tardi, occultata con crudeltà dalla sinistra…La generazione dell’esodo sta scomparendo. Con la mia, poi, finirà anche il dialetto istriano, quello che mi serve per pensare…”
Ma forse non sarà così. Quel che resta del mondo degli esuli aiuterà i fratelli rimasti in Istria, a Fiume e in Dalmazia a conservare la nostra voce e a trasmetterla ai figli. Niente resiste alla forza della verità, non certo le poche note stonate di chi recalcitra di fronte al progresso della coscienza civile della nazione.
Lucio Toth