E' indubbiamente un segnale che anche nelle nostre Scuole si è entrati nella maturità del sentire, del ragionare, nel considerare reali, e non piagnistei, le sventure del confine orientale italiano dal 1943 al 1945, ed oltre. Di considerare finalmente degni dell'attenzione del popolo italiano scolarizzato il dramma umano degli italiani dell'Istria, Fiume, Gorizia, Zara e Trieste.
E’ di domenica l'incontro con una giovane, Maja, di madre slovena e padre italiano; lei vive, e lavora in Italia, le sue scuole fino alle superiori hanno l'impronta croata. Della nostra storia sa pochissimo: è venuta a casa mia per sentire, per parlare, per documentarsi. Vuole sapere, così come gli studenti di una classe del Liceo di Rovereto, ed i ragazzi delle ultime classi delle medie della Val di Non. Ascoltano in silenzio una Storia che a loro è sempre stata negata.
Ora è argomento dell'esame di Maturità; è una pagina che giorno dopo giorno abbiamo raccontato, evitando di focalizzare l'attenzione sugli gli orrori del come sono morti i nostri italiani e però puntualizzando quanto siamo stati emarginati e per sessant'anni zittiti ed i nostri morti ignorati.
Sono molto curiosa di sapere quanti ragazzi sceglieranno quest'argomento e come verrà svolto, considerato che i libri di testo finora poco raccontano.
E' una proposta che finalmente bisognava fare anche per spiegare l'elisione dall'Italia dei territori sul confine orientale e la scomparsa di un popolo che comunque, seppur volutamente frammentato, vuole continuare a vivere per non dimenticare ed essere dimenticato dalla Storia.
Cosa racconteranno gli studenti, come spiegheranno l'evoluzione di un periodo molto complesso e mai veramente chiarito?
Anna Maria Marcozzi Keller, presidente Comitato ANVGD Trento e consigliere nazionale