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26 giu – Uno studente: ”perché ho fatto il tema sulle Foibe”

La traccia data alla maturità sulle vicende del Confine Orientale Italiano, e in particolare su Foibe ed Esodo fra gli anni 1943-1954, ha dato vita a varie proteste.

Si è detto che è stata data per scopi politici. Ma una azione giusta rimane giusta anche se compiuta per storti fini. Se il diavolo in persona facesse un’elemosina, non sarebbe ingiusta l’elemosina, ma il diavolo.

Si è poi detto che gli studenti non erano in grado di svolgere la traccia per mancanza di contenuti. Io, come studente, posso testimoniare a favore dei professori del mio istituto (ed infatti alla fine ho scelto proprio questa traccia).

Non posso generalizzare a tutte le scuole, ma la mia si è prodigata per farci conoscere l’argomento.

Nell’imminenza della Giornata della Memoria passò una circolare, voluta dal ministero, che ricordava entrambe le ricorrenze (Giornata della Memoria e del Ricordo) ed invitava, in particolare gli studenti dell’ultimo anno, ad approfondire con i loro professori di Storia e Filosofia i due eventi. I professori del liceo Celio di Rovigo, perlomeno per quanto ho potuto constatare, non fecero nulla di loro iniziativa: svolsero quanto richiesto dal ministero. Affrontarono le vicende del Confine Orientale nel modo che ritenevano più opportuno, la mia professoressa mostrandoci un bel documentario di due ore su Trieste 1943-1954, un’altra portando la sua classe alla conferenza organizzata dalla provincia proprio per il 10 febbraio, dove parlavano della Venezia Giulia due storici sloveni, relazioni quest’ultime che però spero gli studenti non abbiano seguito, dacché spiegavano come a Basovizza si fossero trovati i resti di trentadue tedeschi, un po’ di cavalli buttati là dai cosacchi e un civile; comunque sia la buona volontà ce la misero tutti, che poi la provincia fosse in mano a dei negazionisti non era certo colpa degli insegnanti. Non mi risulta che nessuna classe abbia dedicato meno di un’ora all’argomento e anche molto di più se si allarga agli anni prima.

Il ministero non può piegarsi alle esigenze di studenti ignoranti e professori ideologizzati: che degli studenti non conoscano la storia del loro paese non è una ragione sufficiente perché il ministero non lo esiga e se un professore non ha approfondito in classe la questione dei Confini Orientali, è solamente perché non ha fatto bene il mestiere per cui è pagato.

Riccardo Volpin, maturando al Liceo Classico "Celio" di Rovigo

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