TRIESTE 14/07/10 – 08:57
Tre passi importanti sulla via della definitiva riconciliazione. Li hanno compiuti ieri i presidenti della repubblica italiano Giorgio Napolitano, della Slovenia, Danilo Turk, e della Croazia, Ivo Josipovic: hanno assistito a un "concerto di amicizia" in piazza Unità d'Italia, si sono scambiati una stretta di mano in prefettura con l'impegno a superare storiche divisioni e contrapposizione, hanno deposto corone di alloro in due luoghi simbolo degli orrori del secolo scorso.
Tre gesti hanno cambiato per sempre il significato della celebrazione del 13 luglio a trieste, come ha voluto sottolineare il presidente Napolitano spiegando che sono stati "gesti che parlano da soli, gesti di amicizia tra i nostri tre popoli".
"Non possiamo essere prigionieri del passato come lo siamo stati in tutti questi anni. Il nostro dovere è guardare avanti", ha detto Napolitano, aggiungendo che il cammino di riconciliazione è fatto anche di buona volontà e non si fa tutto in una tappa.
"Negli ultimi anni – ha ricordato Napolitano – ho voluto celebrare al Quirinale il giorno del ricordo, rendendomi personalmente e direttamente partecipe del dolore di tutti coloro che hanno vissuto le tragedie della scorsa guerra e le tragedie più antiche, e che ne hanno pagato le sofferenze intense. Ho celebrato questa ricorrenza rendendo omaggio a queste persone e a ciò che rappresentano: le storie dell'esilio, delle foibe. Ma nello stesso tempo ho sempre voluto guardare avanti perché questo è il nostro dovere".
"Durante l'esecuzione degli inni nazionali ho pianto. È stato emozionante, finalmente non siamo più prigioneri del Novecento": sono le prime parole del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, al termine del concerto dell'amicizia di Riccardo Muti.