Stralcio da Il Piccolo del 16 luglio 2010
Un sondaggio: il concerto di Riccardo Muti, con sfondo istituzionale di storica portata per l’incontro dei presidenti italiano, sloveno, croato, vi piace o no? Vi piace o no l’omaggio all’ex Balkan e al monumento all’esodo? Giusto o no che i tre presidenti facciano un comune «gesto di rispetto»? Quesiti che il Centro di documentazione multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata (Cdm) a pochi giorni dall’evento ha voluto rivolgere a un campione di triestini attraverso una società specializzata.
L’idea è nata a ridosso della serata, in accordo con l’Anvgd (di cui è presidente Lucio Toth, anche consigliere del Cdm): non tutto il mondo degli esuli dall’Istria e dalla Dalmazia ha naturalmente visto con eguale trasporto l’abbraccio di Italia, Slovenia e Croazia a Trieste. Ma i vertici sì. Toth è stato tra gli artefici del rito istituzionale. E Renzo Codarin, il presidente del Centro, ne è stato semplicemente entusiasta: «Ci siamo sentiti contenti e orgogliosi di essere triestini – dice Codarin -, è stata una svolta epocale. Mi sono davvero emozionato. Anche un po’ preoccupato al momento in cui sono partiti gli inni nazionali». Preoccupato che succedesse qualcosa in piazza? «No – confessa Codarin con semplicità -, preoccupato della reazione mia. Cosa avrei davvero provato? Ho provato immensa gioia, e tutti e tre gli inni sono stati applauditi dalla piazza. La città – dice Codarin – la pensa in modo concorde, adesso si dividerà su altro, non più su questi temi. Trieste è stata la capitale di un’intera area geografica – conclude – , e bisogna proprio dirlo: è la città più bella in assoluto, lo merita».
Il sondaggio sarà presentato nei suoi dettagli stamattina. Ma in buona sostanza il risultato è una sorta di plebiscito favorevole. Quasi il 100% del campione di 510 cittadini di Trieste si è detto favorevole al concerto di Muti, e il 90% ha ritenuto «giusto» anche l’atto di rispetto davanti ai luoghi infine prescelti per le commemorazioni. Codarin dà molti meriti al presidente Napolitano: «Splendido».