LETTERE
L’incontro dei tre presidenti a Trieste e il concerto di Muti sono stati un piccolo ed importante «miracolo laico» che ci restituisce un pezzo di futuro, ma tra tutti i momenti simbolici che hanno caratterizzato «le vie dell’amicizia», quello che mi ha emozionato di più è stato il rapporto del maestro Muti (più che mai «maestro») con i suoi 360 giovani europei, un rapporto pieno di affetto, stima e disciplina che è emerso da piccoli gesti e soprattutto dai reciproci applausi e sorrisi. Per questo, credo, dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito – a tutti i livelli – a dare forma a questo appuntamento con la storia per la riconciliazione tra popoli vicini e diversi, ma se è vero che sono stati i giovani i veri protagonisti de «le vie dell’amicizia», adesso sta a noi non deluderli.
Franco Del Campo