di ANDREA MARSANICH su Il Piccolo del 23 luglio 2010
ROMA La Comunità nazionale italiana che vive in Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia, al centro del lungo colloquio avutosi mercoledì a Roma tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il presidente dell’ Unione Italiana e deputato al seggio garantito italiano al Sabor (il parlamento croato), Furio Radin. Fini si è innanzitutto felicitato per la democraticità delle elezioni del 13 giugno in seno all’ Unione Italiana, elezioni che sono state dirette e a suffragio universale. Quindi il presidente della Camera ha accolto con favore la proposta di Radin sul varo – da parte del parlamento di Roma – di una legge permanente o quadro a favore della nostra Comunità nazionale, che oggi invece gode di una normativa triennale, che riguarda esclusivamente gli aspetti finanziari. Fini si è riservato di verificare in tempi brevi l’ attuabilità di una simile legge, che avrebbe sicuramente effetti molto positivi per i connazionali che risiedono in Croazia e Slovenia, garantendo a loro ulteriori prospettive di crescita e di tutela.
Fini e Radin hanno poi definito molto importante l’ evento dello scorso 13 luglio a Trieste, che ha visto per la prima volta riuniti i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia, rispettivamente Giorgio Napolitano, Danilo Turk e Ivo Josipovic. Da sottolineare inoltre che Fini ha ricordato la sua prossima visita ufficiale in Croazia, il 21 settembre. «Il presidente della Camera – è quanto rilevato da Radin – ha accolto con entusiasmo la proposta dell’ Unione Italiana di visitare la nostra Comunità nazionale. La sera stessa del 21 settembre, Fini farà tappa a Pola. Ho voluto ringraziarlo per la sensibilità che dimostra verso di noi e per il mondo degli esuli». In serata, Radin ha avuto una cena di lavoro a Roma con il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri, con delega per gli italiani nel mondo.
Mesi fa, nella capitale italiana, Fini aveva ricevuto il presidente del Sabor, Luka Bebic, e in quell’ occasione aveva accettato l’ invito di venire in Croazia. A Roma, Bebic aveva rimarcato gli ottimi rapporti bilaterali tra Italia e Croazia, rilevando la necessità di incentivare la collaborazione economica tra i due Paesi e l’ importanza dell’ aumento di investimenti italiani. Fini si era poi soffermato sul forte sostegno italiano ai negoziati di adesione della Croazia. Il presidente della Camera aveva parlato di prossima conclusione della fase negoziale, alla quale seguirà l’ adesione di Zagabria all’ Ue.
«Siamo convinti che nell’ Europa comunitaria – aveva detto Fini – Croazia e Italia porteranno avanti numerose questioni di comune interesse». In tale ambito, Radin ha voluto ricordare che l’ingresso di Zagabria nell’ Ue (con lo spostamento del confine di Schengen), permetterà finalmente alla Comunità nazionale italiana di essere unita e di abitare sotto lo stesso tetto europeo con la Madre Patria.