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Raggiunto accordo per la statua del vescovo Santin (Il Piccolo 04 ago)

TRIESTE – Verrà presto collocata sulle Rive, ma non nei siti inizialmente previsti, la statua di monsignor Antonio Santin, vescovo di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975 che recitò un ruolo cruciale negli anni dell’esodo e del regime comunista alle porte di Trieste. Sarà posta quasi di fronte al canale di Ponterosso, ma sul lato mare e contornata da un giardinetto. Il monumento viene realizzato dallo scultore Giovanni Pacor di Staranzano. La statua poggerà su un robusto basamento e il vescovo apparirà in piedi con tanto di mitria e pastorale e lo sguardo verso l’amata Istria di dove egli stesso era originario, essendo nato a Rovigno. Secondo quelle che erano state le prime fughe di notizie, dovrebbe essere alta cinque metri.

«Abbiamo ricevuto la richiesta del Comune per la collocazione del monumento del Vescovo Santin – ha spiegato ieri il soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici Luca Rinaldi – credo che non vi saranno particolari ostacoli a dare il nostro parere positivo». Il sindaco si è spinto più avanti: «Abbiamo chiuso l’accordo con l’Autorità portuale e la Soprintendenza – ha annunciato Roberto Dipiazza – e presto le Rive saranno arricchite anche da questo doveroso omaggio al Vescovo Santin.»

La decisione pone fine a una lunga peregrinazione teorica del monumento alla ricerca del sito più adatto. Si era partiti da piazza Venezia dove invece è ritornato Massimiliano d’Asburgo, per ipotizzare quindi addirittura Monte Grisa dato che il tempio mariano era stato fortemente voluto proprio dal vescovo Santin quale ringraziamento alla Madonna per aver salvato Trieste dalla distruzione durante la guerra. Si era ipoteticamente tornati poi in via Cavana vicino alla Curia – ma non è un sito adatto per un monumento di certe dimensioni – per pensare poi a piazza San Giovanni, ma prima doveva essere spostato il monumento a Verdi davanti al teatro. Era stato quindi ipotizzato anche il piazzale della Cattedrale di San Giusto che non però un sito di passaggio per i triestini.

Ecco allora le Rive. Ma prima di giungere a questa soluzione definitiva altri due siti sono stati scartati: quello tra il Salone degli incanti e l’ex Magazzino Vini che però sta finalmente per subire imponenti lavori di scavo e di trasformazione, e piazza Tommaseo dove il vescovo si sarebbe trovato proprio di fronte alla chiesa greco-ortodossa.

Tra qualche mese Santin completerà una teoria di monumenti lungo le Rive che fanno riferimento al passato austriaco della città (con Sissi in piazza Libertà e Massimiliano in piazza Venezia) e alla sua vocazione irredentista e patriottica (oltre al monumento all’esodo nella stessa piazza Libertà, il bersagliere davanti allo Scalone reale e l’eroe capodistriano Nazario Sauro dinanzi alla Stazione marittima).

Restando in tema religioso, la Soprintendenza ha dato invece parere negativo, secondo quanto ha rivelato ieri lo stesso soprintendente Rinaldi, a una targa che la Curia voleva collocare sul campanile di San Giusto a ricordo della storica visita che Giovanni Paolo II fece in città nel 1992. (s.m.)

 

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