da Il Piccolo del 6 agosto 2010
Il Comune di Trieste fa dietrofront sul caso carte d’identità non valide per l’espatrio. Ma, come vedremo, è un bene e semmai una notizia che dovrebbe rassicurare i molti triestini che con l’Istria croata hanno quasi un rapporto di pendolarismo. Non più tardi della settimana scorsa, come aveva ammonito l’assessore Marina Vlach, l’amministrazione aveva lanciato un appello ai cittadini affinché andassero per tempo a sostituire le carte d'identità con la proroga di validità, giudicati irregolari a vari valichi di confine, compreso quello sloveno-croato, chiedendo l'emissione di nuove. I risultati si sono visti, con file chilometriche nei vari centri civici per ottenere i nuovi documenti. Si è fatto parte attiva per avere rassicurazioni in merito alla validità per l’espatrio in Croazia delle carte d’identità sia cartacee che elettroniche, la cui validità è stata prorogata.
Ieri, l’improvviso cambiamento di rotta. «La Prefettura di Trieste – ha sottolinearto il Comune – ha trasmesso agli uffici dell’Anagrafe una nota scritta del Consolato Generale della Repubblica di Croazia in Trieste con cui si informa che la carta d’identità italiana cartacea con proroga sul retro del documento mediante timbro, come pure la carta d’identità elettronica con proroga sul foglietto allegato alla stessa, sono considerati documenti validi per l’espatrio per i cittadini italiani ed in tal senso riconosciuti ed accettati dalla Polizia croata di confine».
Una tempesta in un bicchier d’acqua? L’assessore Vlach è comunque soddisfatta. «Dopo aver ottenuto queste rassicurazioni dalla Prefettura – racconta – ci sembrava giusto dare questa informativa a tutti i triestini. Vero è anche che i Paesi dove non viene riconosciuta la nostra carta d’identità sono tanti. Come Comune, comunque – aggiunge la Vlach – ci eravamo mossi perchè era arrivata una circolare dal ministero degli Interni sull’argomento proprio il giorno prima del nostro annuncio. Siamo stati puntualissimi, consigliando il rifacimento della carta elettronica e non la sua proroga. Ma con questa informativa, adesso, il discorso è caduto».