(AGI) – Trieste, 23 ago. – ''Giovanardi venga a Trieste o a Roma ad intervenire ad un dibattito pubblico cosi' si potra' fare chiarezza su chi fra i vertici delle nostre associazioni, ha preso in giro gli esuli da oltre sessant'anni a questa parte''. L'invito al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri viene dal presidente dell'Unione Istriani di Trieste Massimiliano Lacota dopo che l'esponente del governo aveva tacciato Lacota di essere ''lupo a Trieste e agnellino a Roma''. Per Lacota invece ''la realta' che si vorrebbe mascherare e' che ci sono troppe volpi dappertutto''.
''Respingo – aggiunge Lacota – le strumentali accuse del sottosegretario Giovanardi, poiche' l'unico obiettivo sul quale tutti, egli compreso, dovremmo ora concentrarsi e' quello di ottenere i massimi risultati da questa situazione che da anni ci si attendeva''. La situazione cui si riferisce Lacota e' la sentenza della Corte Suprema di Zagabria che ora offre le restituzioni dei beni, ancora in mano ai comuni e allo Stato croati, e confiscati agli italiani gia' proprietari in Istria, Fiume e Dalmazia e mai indennizzati da Roma. Ieri intanto a Zagabria si e' svolto un primo incontro tra Lacota ed i legali incaricati dall'Unione degli Istriani di interpretare la sentenza della Corte croata, istruendo da subito ogni passo necessario per una sua rapida applicabilita' anche con la partecipazione delle associazioni dei tedeschi e degli austriaci espropriati durante e dopo la guerra dei loro averi e che avevano fatto richiesta di restituzione di case e fabbricati. ''Siamo al lavoro per capire come ci si dovra' muovere, e il governo italiano e la Farnesina in particolare – ha detto Lacota – devono sostenere le richieste dei suoi cittadini soprattutto dal lato politico. Il risultato e' quello di ottenere il massimo possibile da questa situazione favorevole''. (AGI)