CAPODISTRIA Niente più solo gommoni o motoscafi con motori fuoribordo: tra qualche anno la Slovenia avrà la sua prima vera nave militare. Come annunciato dal ministro della difesa Karl Erjavec, Lubiana ha firmato con la Russia un contratto per l’acquisto di un pattugliatore della classe Svetlyak. L’unità – il cui costo ammonta a 40 milioni di dollari, di cui 35 «coperti» dal debito russo in clearing che la Slovenia ha ereditato dall’ex Jugoslavia – sarà costruita nel cantiere di San Pietroburgo. La consegna è prevista nel 2010. «Non si tratta di una nave da guerra – ha voluto precisare Erjavec – bensì di un’imbarcazione multiruolo, adatta per operazioni diverse, anche di salvataggio e di tutela antiinquinamento».
Le unità appartenenti alla classe Svetlyak sono pattugliatori costruiti per la Guardia di frontiera federale russa ed hanno le seguenti caratteristiche: 49,5 metri di lunghezza, 9,2 di larghezza, 2,5 di altezza, 365 tonnellate di dislocamento. Sono navi piuttosto moderne, costruite a partire dal 1988 presso i cantieri navali di Vladivostok e San Pietroburgo. I tre motori diesel sono in grado di spingere queste imbarcazioni fino a 31 nodi. La dotazione elettronica, secondo i dati ufficiali, comprende anche un sonar. L’armamento principale è costituito da un cannone da 76,2 mm calibro 59, oltre a due o tre lanciagranate. Sono imbarcati – perlomeno nelle 25 unità russe oggi in servizio – anche un piccolo tubo lanciasiluri ed un cannone antiaereo da 30 mm. L’equipaggio della prima nave militare slovena sarà composto da 24 persone, tra cui 4 ufficiali. Resta un problema la sua sistemazione, almeno fino a quando a Capodistria non sarà costruito il terzo molo. «Troveremo comunque una soluzione provvisoria», si è detto ottimista Erjavec. Tornando ai costi, il governo sloveno ha deciso di destinare complessivamente 52,5 dei 130 milioni di dollari del debito russo in clearing all’acquisto di attrezzature militari da Mosca. Di questa parte, la fetta più consistente, 34,9 milioni, riguarda appunto il pattugliatore. Altri 4,9 milioni di dollari saranno devoluti dal bilancio di Stato per equipaggiamento, munizioni e addestramento. La consegna dell’unità avverrà nel Mar Nero, da dove il pattugliatore raggiungerà la Slovenia con a bordo gia l’equipaggio sloveno.
Le prime reazioni sono contrastanti. A giudizio dell’ex deputato demoliberale ed esperto di diritto marittimo Marko Pavliha l’acquisto della nave russa è un’ottima mossa, in quanto rappresenterebbe un passo avanti verso la costituzione di un servizio di Guardia costiera. Critico invece il deputato di Zares Matej Lahovnik, che ha chiesto chi, a nome del governo sloveno, ha firmato il contratto, e da quando una cannoniera russa è diventata un’imbarcazione multiruolo. Il suo partito, ha dichiarato Lahovnik, è dallo scorso novembre che invitava il governo a rinunciare all’acquisto, visto che è possibile avere unità simili a costi decisamente più bassi. Resta infine un mistero: quale potrà essere l’effettiva utilità operativa di una nave militare di questo tipo in un mare tanto circoscritto come quello sloveno.