Per quanto lodevole sia l’impegno di conservazione di vecchie case e palazzi, ovvero di testimonianze storico-culturali dello sviluppo di un centro urbano, in ogni città che si rispetti – e così anche a Fiume -, tale approccio porta con sé anche delle conseguenze: la possibilità che gli stabili messi sotto tutela cedano per le pessime condizioni statiche dovute alla vecchiaia o per altri fattori, mettendo a repentaglio le vite degli inquilini, come pure di quanti si trovano nelle vicinanze. Il caso del cedimento del muro portante di una palazzina, avvenuto di recente nel centro di Pola, ci ha portati a chiedere il parere di esperti nel campo sulla possibilità che un fatto del genere si verifichi anche nel capoluogo quarnerino.
“Purtroppo, esiste la possibilità che uno scenario del genere si ripeta anche nella nostra città – è stato categorico Milan Jokić, segretario dell’Associazione degli inquilini comproprietari di condomini -. Sono numerosi gli stabili che, sia per negligenza sia per il basso status sociale degli inquilini, versano in pessime condizioni. Particolarmente seria in questo senso è la situazione con i palazzi e le case in centro, che si trovano sotto tutela come monumenti storico-culturali, oppure fanno parte di un complesso di valore ambientale, nel quale non di rado vengono effettuati degli interventi edilizi che compromettono la statica della struttura portante. Infatti, trattandosi in prevalenza di appartamenti molto spaziosi, i nuovi inquilini si decidono spesso di ricavare qualche locale in più, costruendo nuove pareti divisorie che appesantiscono la struttura portante tra i piani della casa”, ha spiegato Jokić. Trattandosi in prevalenza di edifici costruiti negli ultimi decenni del XIX secolo o all’inizio del secolo scorso – ha proseguito -, nei quali la struttura portante è composta di travi di legno, non di rado succede che durante l’intervento di costruzione di un nuovo servizio sanitario le travi vengano “intagliate” per sistemarvi le tubature e in tal modo, di conseguenza, indebolite. “Situazioni del genere sono piuttosto numerose e possono avere delle conseguenze molto spiacevoli e portare addirittura a casi come quello di Pola. Noi come Associazione abbiamo evidenziato tutti gli edifici in stato di degrado, ma la legge non mi permette di nominarli pubblicamente”, ha puntualizzato Jokić, il quale ha ancora aggiunto che tali condomini sono abitati in prevalenza da persone anziane che difficilmente si possono permettere di versare la quota mensile per il fondo di riserva condominiale, il cui importo minimo è di 1,53 kune per metro quadrato. Sono pertanto numerosi gli abitanti che non contribuiscono affatto al fondo condominiale, previsto per la manutenzione degli edifici. Di conseguenza, i mezzi nel fondo non bastano per coprire le spese di manutenzione e si interviene soltanto dopo l’insorgere dei problemi. “Una soluzione ci sarebbe e comprenderebbe l’intervento della Città di Fiume. Si potrebbe, infatti, chiedere alla Città di assicurare un alloggio alternativo e più adatto alle persone che vivono nei palazzi sotto tutela, mentre la Municipalità potrebbe prendersi cura di questi edifici”, ha rilevato Jokić. La proposta non è stata ancora inoltrata all’amministrazione cittadina e si spera di farlo in futuro, una volta risolte le questioni più urgenti.
“A causare problemi di statica sono principalmente gli interventi degli inquilini che intendono risparmiare sulla ristrutturazione dell’appartamento applicando il metodo ‘fai da te’, oppure ingaggiando imprese edilizie poco professionali – ha rilevato l’architetto Tomislav Kocijan, dello studio architettonico “Kukin i Kocijan” -. Bisogna sapere che gli edifici che troviamo in città portano caratteristiche differenti a seconda del periodo in cui sono stati costruiti. E inoltre, la legge parla chiaro: ogni intervento che incide sul sistema costruttivo di un edificio deve essere seguito da esperti e in questo caso bisogna rispettare la procedura. Parlando in generale, i fattori che incidono sulla statica e la solidità di un edificio – a prescindere dal periodo in cui questo è stato costruito – sono soprattutto il sistema e la qualità di costruzione e l’uso e la manutenzione dello stesso. Ciò vuol dire che un palazzo vecchio appena trent’anni può trovarsi in serio stato di degrado, mentre uno stabile di 150 anni può essere in buone condizioni”, ha puntualizzato Kocijan.
La qualità e la solidità della struttura sono tra i fattori che vengono presi in considerazione nell’acquisto di un appartamento o di una casa e pertanto possono incidere sul prezzo del metro quadrato. Un parere sulla situazione statica degli edifici di Fiume l’abbiamo chiesto in seno all’agenzia immobiliare “Dogma nekretnine”. “Anche se è difficile dare un giudizio generale, si può dire che la situazione sia piuttosto buona. La zona più problematica è invece quella intorno al Canal Morto, dove le palazzine portano i segni del cedimento del sottosuolo – ci ha riferito Gordana Šimić Drenik dell’agenzia -. Per quanto riguarda il costo degli appartamenti, bisogna dire che l’aspetto dell’edificio e la sua qualità incidono sul prezzo del metro quadrato a seconda del rione in cui si trovano. Nel caso in cui un appartamento si trovi in una posizione sfavorevole, l’aspetto fatiscente dell’edificio può abbassare il prezzo del metro quadrato dal 5 al 10 p.c.. Nel caso in cui l’edificio dalle stesse caratteristiche si trovi in zone di grande attrattiva come Boulevard oppure Tersatto, il prezzo rimane invariato”, ha spiegato la Šimić Drenik.
Helena Labus