Volitive, energiche, indipendenti, poco inclini alle svenevolezze, abili nel tenere in mano le redini patrimoniali, quanto a interpretare con grazia il ruolo di angelo (emancipato) del focolare. Ma anche, se non si presentavano pretendenti all’altezza, di rimanere “signorine”, senza sentirsi complessate. Sono le quote rosa protagoniste della doppia mostra promossa dalla Comunità di Lussinpiccolo Associazione italiana dei lussignani non più residenti a Lussino, che inaugura questo pomeriggio alle 18 al Civico Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata.
“La donna in Istria e Dalmazia nelle immagini e nelle storie”, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Irci e l’Associazione delle Comunità Istriane, curata da Giusy Crescione, e “Ricordando Lussino. Omaggio a Neera Hreglich”, sempre assieme all’Irci e alle Comunità Istriane, per la regia di Rita Cramer Giovannini. Un tuffo nella società matriarcale dell’800 fino a circa gli anni ’50, per immergersi grazie al materiale fotografico e documentario delle sei sezioni tematiche, nella storia delle terre istro-dalmate, le tradizioni marinaresche, le dinastie degli armatori, gli anni bui dell’esodo. Al centro ci sono loro, le signore di questo clan di fiori d’acciaio: dalla “capitana di brigantino” Maria Cosulich, sorella di Callisto, fondatore della dinastia di armatori, alla “comandosa” Rosalia Peranovich, armatrice e unica donna iscritta nel libro fondiario delle proprietà. E ancora la scrittrice Marisa Madieri, la poetessa Lina Galli, la cantante lirica Virginia Zanolli. Le attrici Alida Valli e Laura Antonelli. Passare alla contigua mostra dedicata a Neera Hreglich, scomparsa lo scorso aprile a 96 anni, è un po’ come nuotare attraverso vasi comunicanti.
L’allestimento restituisce intatte la magia e l’atmosfera dell’isola – a partire dagli anni ’20, quando la “putela” tornava a Lussino d’estate, attraverso due conflitti mondiali e il dopoguerra – grazie all’imponente archivio fotografico raccolto nei volumi “Ricordando Lussino” curati dalla Hreglich. La solare e peperina Neera in vacanza sull’isola, abbronzata sulla passera “Libellula” in navigazione, assieme ai genitori durante le feste paesane, in testa alle crocerossine nel ’54 per il ritorno di Trieste all’Italia. E ancora Neera giovanetta e le amiche storiche di “Carità e lavoro” – di cui era rimasta l’ultima sodale – il gruppo nato sulle orme di “Piccole donne”, che seguendo l’esempio delle sorelle March, si prodigava per le fasce deboli della comunità isolana, tenendo lezione ai bambini, assistendo anziani e disoccupati. «Era la memoria storica e la depositaria di tutto un mondo. Non solo del passato, ma anche del presente. I suoi album erano, e sono tuttora, un archivio infinito in cui sono raccolte le immagini e i ricordi della sua vita, ma sono soprattutto lo specchio fedele della comunità lussignana», spiega la segretaria generale della Comunità di Lussinpiccolo, Licia Giadrossi.
Le mostre sono visitabili fino al 30 ottobre da lunedì a venerdì con orario 10–12.30, 16–18. Da domani alla Barcolana, invece, con orario continuato.
Patrizia Piccione “Il Piccolo” 5 ottobre 2011 |