In una zona di confine si incontrano italiani, sloveni e austriaci. E da ventisette anni questi tre popoli si riuniscono per un pellegrinaggio che esprima “la varietà delle culture”, la vitalità della fede, fondata sulle comuni radici, capace di superare ogni confine e ogni barriera“, come ha spiegato al Sir l’arcivescovo di Udine, mons. Pietro Brollo. L’iniziativa coinvolge le diocesi italiane di Udine e Gorizia, di quelle slovene di Lubiana, Maribor e Capodistria, e di quelle austriache di Klagenfurt e Graz. Per questa edizione, in programma per sabato 29 agosto, tocca a quella di Udine ospitare i pellegrini, diretti alla basilica di piazza Primo Maggio, “sotto lo sguardo amorevole della Madonna delle Grazie, nel santuario custodito fedelmente dai Servi di Maria da ben 530 anni”, come ricorda mons. Brollo. Il tema scelto per questa edizione è: “Maria, causa della nostra gioia”. L’arcivescovo ha spiegato che l’esempio per i pellegrini è la Vergine Maria, “che ha lasciato Nazareth, con passo agile, per andare verso la cugina Elisabetta. La strada era lunga, numerose le asperità e le paure da superare, ma al termine del cammino avvenne l'incontro, ci fu l’abbraccio delle madri e sgorgò il canto di esultanza, il Magnificat”. Alla Messa al santuario della Beata Vergine delle Grazie, presieduta da mons. Brollo e concelebrata dal vescovo di Gurk-Klagenfurt, mons. Alois Schwarz, e dall'arcivescovo di Lubiana, mons. Alojzij Uran, parteciperà anche il vescovo di Capodistria, mons. Metod Pirih, la cui diocesi comprende tutta la valle dell’Isonzo slovena. (V.F.)